[Mariagrazia Bonollo • 13.04.04] Il bilancio del ricovero notturno invernale della Caritas diocesana: più di 10 mila pernottamenti, mille volontari coinvolti e 9 tonnellate di generi alimentari donati. E dalle cifre emerge un dato: aumenta la precarietà degli immigrati regolari...

VICENZA. UN RICOVERO DA TUTTO ESAURITO

10.330 pernottamenti, 395 persone ospitate in 154 giorni. Sono questi i preoccupanti numeri della stagione invernale del ricovero notturno d’emergenza della Caritas diocesana che si è appena conclusa. Ricovero che per il sesto inverno consecutivo ha dato ospitalità nelle notti invernali a chi, senza casa, rischiava letteralmente di morire di freddo. I numeri sono la cartina di tornasole di un disagio crescente anche in una città “ricca” come Vicenza. Ogni sera infatti il ricovero, con i suoi 67 posti letto, ha segnato il “tutto esaurito” e alla fine dei cinque mesi di servizio sono risultate essere state ben 266 le richieste di pernottamento che non è stato possibile evadere perché non c’erano più posti disponibili.

Nel 2002/2003 le persone ospitate erano state 9.341 e 376 quelle accolte. Quest’anno la percentuale di italiani accolti è stata del 15,69 per cento, leggermente inferiore rispetto a quella dell’anno precedente, quando gli italiani era il 18, 61 per cento del totale. 32 le nazionalità rappresentate: rumena (per gli uomini) e moldava (per le donne) le comunità straniere più numerose.  “Notiamo una situazione di sempre maggiore precarietà fra gli immigrati – spiega don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas diocesana – un effetto, ci pare,  anche della normativa, che a nostro parere se non riesce a controllare come vorrebbe l’immigrazione irregolare, finisce col rendere maggiormente precari gli stranieri regolaremente presenti nel nostro paese. E’ una constatazione: dalle nostre statistiche infatti risulta che ben 103 ospiti stranieri quest’anno erano in possesso del permesso di soggiorno, ma che ben 379 persone, ossia il 96 per cento di quelle accolte, non lavorava, almeno formalmente, al momento dell’accoglienza. A fronte di questo, i dati del ricovero evidenziano anche un forte aumento di donne straniere irregolari: 111 su 128. La sanatoria per le badanti, quindi, non ha per niente risolto il problema della domanda e dell’offerta di persone dedite alla cura degli anziani”.

Don Sandonà nel presentare questi dati nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato anche l’avvio di una nuova fase per l’accoglienza ai senza casa in città. “Come sei anni fa il vescovo Nonis aveva fermamente voluto l’avvio di una struttura che fosse una risposta ecclesiale ai morti di freddo sotto i ponti di Vicenza, così il nostro vescovo attuale Cesare Nosiglia il prossimo maggio intende allargare alle parrocchie della città la proposta di attivare spazi di accoglienza. Come Caritas diocesana, in questo senso, ci impegnamo ad accompagnare le parrocchie che faranno propria questa proposta e a formare, a partire dal prossimo giugno, i volontari destinati a tale servizio”.

Su un altro versante l’esperienza del ricovero notturno d’emergenza è stata l’inverno scorso una vera e propria “officina della solidarietà”: oltre mille le persone coinvolte: 214 volontari per l’accoglienza e la vigilanza, 840 per la cucina e la distribuzione di pasti caldi. “E’ un miracolo della provvidenza – sostiene don Sandonà – così come lo sono le nove tonnellate di generi alimentari che ci sono state donate e grazie alle quali siamo riusciti a garantire 93 pasti caldi su 154 giorni. A questo miracolo hanno contribuito generosamente anche realtà come l’Istituto Suore delle Poverelle, la Fondazione Monte di Pietà, l’Ulss 6 di Vicenza e il panificio Morato. A tutte queste persone va il nostro grazie: il ricovero non sarebbe riuscito a garantire il suo servizio senza tanta generosità e senso della solidarietà”.

Mariagrazia Bonollo