[di Amedeo Tosi • Novembre 1997] Provengono dalla Tunisia, Ghana, Senegal, Marocco... e da un anno e mezzo si sono costituiti in associazione, l'A.C.E.R.S., l'Associazione dei cittadini extracomunitari residenti a San Bonifacio...

A.C.E.R.S., DUE ANNI PER L’INTEGRAZIONE

Provengono dalla Tunisia, Ghana, Senegal, Marocco… e da un anno e mezzo si sono costituiti in associazione, l’A.C.E.R.S., l’Associazione dei cittadini extracomunitari residenti a San Bonifacio. Anche se, in modo informale, i promotori avevano già da almeno sei mesi iniziato a darsi da fare: in molti ricorderanno infatti la significativa presenza all’interno del palinsesto legato alla sagra di San Biagio di Prova del 1996. Gli aderenti sono una settantina, molti dei quali lo scorso 3 ottobre si sono incontrati nella sala dell’ex morotizzazione per rieleggere le cariche sociali. Ne è uscita la riconferma del presidente, il marocchino Bidi Hassane, mentre il nuovo Consiglio Direttivo è composto da altri cinque marocchini e un ghanese. Molteplici le finalità che il gruppo si propone: “nostri obiettivi sono promuovere e facilitare i rapporti di mutua conoscenza e collaborazione tra i cittadini extracomunitari residenti, per consentire e migliorare le condizioni di una convivenza basata sui valori del rispetto, della comunicazione e dell’accoglienza sia fra di noi sia con i cittadini italiani” esordisce Bidi. Ed aggiunge: “è nostro compito anche quello di svolgere attività culturali, sociali e ricreative orientate al miglioramento delle condizioni di vita e dell’integrazione dei cittadini extracomunitari a San Bonifacio ed alla salvaguardia dei diritti previsti dalla legge italiana”. L’invito ad intraprendere un impegno sul versante associativo era giunto loro dall’amministrazione comunale, promotrice -da febbraio a maggio 1996- di una serie di incontri allargati “che comprendeva oltre al sottoscritto -ricorda il sindaco Silvano Polo- i rappresentanti delle varie etnie, tre consiglieri comunali ed alcuni tecnici: un medico, un avvocato e un insegnante”. Da allora parecchia acqua è passata sotto i ponti. Tanta che oggi, a due anni dall’inizio delle attività, l’Associazione sta istruendo le pratiche per avere il riconoscimento della Regione, ed essere quindi iscritta nell’apposito albo tenuto presso gli uffici della città lagunare. Numerose le attività finora concretizzate dai componenti dell’A.c.e.r.s.: “il problema numero uno è quello della casa, per questo siamo impegnati nella ricerca di abitazioni di qualsiasi genere. Cerchiamo di dare una mano anche a chi è senza lavoro, attuando, nel limite delle nostre possibilità, forme di solidarietà nei confronti dei fratelli senza occupazione. Svolgiamo inoltre opera di consulenza burocratica ai nostri iscritti e siamo attenti all’integrazione dei nostri bambini nelle scuole, che più di qualche volta ci invitano ad intervenire durante degli incontri” spiega Bidi. Infine è iniziata lo scorso mese per 16 bambini provenienti anche dai comuni limitrofi un corso con cadenza settimanale di lingua araba, tenuto nelle mattinate di domenica, sempre presso una sala dell’ex motorizzazione (quartiere Risorgimento). Presidente e Consiglio Direttivo si rendono disponibili ad organizzare iniziative assieme ai fratelli italiani, tese a valorizzare le molteplici esperienze e culture.


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Novembre/Dicembre 1997 del giornale «il GRILLO parlante»