[di Antonella Dalla Mura • Novembre 1997] La Comunità Capi AGESCI di San Bonifacio ha partecipato, dal 2 al 9 agosto, alla Route Nazionale, ossia un modo imprevedibile di mettersi in confronto, riflettendo con altre Comunità, affrontando un cammino verso un'avventura nuova, da sfidare con gioia...

AGESCI. STRADE E PENSIERI PER DOMANI

La Comunità Capi AGESCI di San Bonifacio ha partecipato, dal 2 al 9 agosto, alla Route Nazionale, ossia un modo imprevedibile di mettersi in confronto, riflettendo con altre Comunità, affrontando un cammino verso un’avventura nuova, da sfidare con gioia. Collettiva ed intensa la partecipazione alla Route da parte dei partecipanti; molti i temi trattati, dove ognuno di noi è stato, lungo il percorso, protagonista di questa indimenticabile esperienza. Sei le “chiamate”, ossia i temi principali da affrontare. Con un sorteggio sono state abbinate delle regioni. Noi veneti siamo stati affiancati ai fratelli pugliesi, con la chiamata “NOI, VOI, TUTTI”. Quindi il tema verteva sul sociale, e ci chiedeva di misurarci con il territorio, sull’etica pubblica, sulla cultura della legalità, ecc… Per capire e vivere questo ciò la nostra meta designata è stata la Puglia. Con un’altra Comunità veneta (Torri di Mosto) abbiamo lavorato con le Comunità del tacco dello Stivale: Giovinazzo e Mesagene. La prima domanda da porsi era: “cosa ti aspetti dall’incontro con un Maestro di vita?”. Per rispondere al quesito abbiamo raccolto testimonianze tra la gente comune di Giovinazzo. Risultato: il nostro Maestro di vita era don Tonino Bello (già Vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi Italia), scomparso quattro anni fa, ma vivo e attivo nell’opera dei suoi amici. Sin dal primo giorno della nostra Route itinerante, è emersa la figura di un uomo unico, amico di tutti, capace di far sentire utile e importante chiunque. Forte nel fisico e nello spirito, rivoluzionario nelle azioni e fedele figlio della Chiesa. Molto utili le testimonianze raccolte a Molfetta e a Terlizi, dove abbiamo incontrato il Vescovo di questa Comunità, successore di don Tonino. E Rosa, una capo scout che sta dedicando il suo tempo alla politica, nonchè cercando di portare avanti gli insegnamenti del Maestro in un contesto così difficile come la Puglia; Francesco, che continua ad accogliere le persone bisognose nella Casa della Pace (piccolo appartamento voluto da don Tonino). Di grande effetto è stato, però, l’arrivo improvviso del vice presidente dell’anti-mafia, l’onorevole Niki Vendola, venuto appositamente per incontrarci e per portarci il suo pensiero sul monsignor Bello. Vendola è arrivato in sordina, senza che noi lo sapessimo, accompagnato dalla scorta. Tutto questo subbuglio ci ha un po’ preoccupati. Dava l’impressione di una persona molto eccentrica: è strano vedere un politico con l’orecchino e vestito in modo informale. La sua testimonianza è stata sicuramente molto forte, personale… mi è piaciuto molto quando ci ha raccontato il suo primo incontro con don Tonino Bello, avvenuto attraverso una lettera molto provocatoria da lui mandata il giorno di Natale. Si aspettava una risposta, che in effetti è arrivata, ma si è fatta attendere fino al 1° maggio, giorno di festa per chi come Niki Vendola è di Rifondazione Comunista: quindi se per don Tonino il Santo Natale è una grande festa… Abbiamo ballato, cantato, lavorato sulle tesi della nostra chiamata. Ci siamo scambiati piatti tipici ed indirizzi. Sono nate simpatie. Noi sambonifacesi abbiamo ricevuto molto e toccato con mano un impegno sociale vissuto con pienezza, in un tessuto territoriale difficile e a volte pericoloso. Abbiamo respirato l’aria di chi sa essere italiano, di chi vuole essere cittadino del mondo. Terminata la prima parte della Route mobile, l’appuntamento per tutti era l’Irpinia, ai piani di Verteglia. Qui ci siamo mescolati con altri 12 mila capi scout, provenienti da tutte le Comunità capi italiane. L’effetto era quello di trovarsi di fronte ad una vera e propria città sviluppata su tra altipiani, suddivisa a sua volta in tanti sottocampi. Abbiamo cercato il nostro, chiamato “Paestum”, dove le tende venete e pugliesi hanno ricoperto il terreno polveroso. Ogni sottocampo era come un quartiere, con chiesa, segreteria, bagni, infermeria… Nell’altipiano più grande, collegato agli altri con delle navette, era stata allestita anche una piazza, sempre animata con danze e canti, e arricchita con stand delle varie regioni, della cooperativa scout e, persino, uno stand militare. Abbiamo partecipato ai “fuochi incrociati” (tavole rotonde sulle sei chiamate, ndr.), tenute da persone molto capaci, che ci hanno fatto vivere esperienze forti nei tantissimi laboratori creati per fare e per pensare: dalle danze popolari ai confronti con monaci, alla costruzione di caiak. Meraviglioso ed indimenticabile il gesticolare un “Alleluia” con 24000 mani, o la macarena ballata da dodicimila capi, o lasciarsi bagnare dagli idranti dei pompieri prima della santa Messa. O, infine, intonare a Gesù, con tutte le nostre voci, “l’unico maestro sei per me”. Per me che non sono più giovanissima è stata una grande occasione vivere questa avventura; per tutti, e soprattutto per i capi giovani, credo sia stata l’inizio di un futuro ricco di novità e conferma associativa. Gli unici problemi sono stati causati dal servizio d’ordine ai politici per la grande paura di attentati e… dalla polvere, costantemente presente.Il prossimo anno, 1998, verrà festeggiato il “75° compleanno” dello scoutismo a San Bonifacio, e questa Comunità capi non sembra portare la fatica di tutto questo vissuto, ma semmai dimostrare la voglia e la freschezza di un bambino.

Giro del mondo in 8 giorni
[A cura dei “Lupi del Branco Arco”]

Avete mai sognato di fare un viaggio intorno al mondo in solo 8 giorni. Ebbene sì, questo si può fare. Basta solo chiudere gli occhi, sprigionare la fantasia che c’è dentro ognuno di noi, lasciarsi trasportare dalla voglia di fare, di creare e soprattutto di “imparare giocando”. Tutto ciò è stato vissuto dal Branco dei Lupetti ARCO del San Bonifacio I a Pazzon (Verona), coordinati da una Staff agguerrita e da Rovers sempre disponibili. I Lupetti dopo aver preparato bagagli, valigie e fatto scorta di provviste hanno visitato l’Egitto dove hanno incontrato il Faraone, costruito grandi piramidi e ricercato il tesoro nascosto. Si sono battuti nella zona Indocinese con agguerriti pirati, ma le costruzioni di polverose navi ha permesso ai nostri impavidi viaggiatori di proseguire e poter quindi proseguire la visita in Cina, dove sono stati coinvolti in grandi prove teatrali. Hanno esplorato il Canada, inerpicandosi tra le montagne incontaminate, ammirando la natura splendente e ben curata. Il Brasile ci ha accolti con il suo fiume infestato di piraña, ma il coraggio e l’audacia dei lupetti hanno permesso di esplorare la foresta amazzonica e conoscere i suoi abitanti. Non si poteva partire senza visitare Rio (de Janeiro, ndr) e lasciarsi immergere e coinvolgere nelle grandi frenesie del Carnevale, nei balli, negli scherzi: quante risate! La Scozia li ha attesi con il suo tempo piovoso e umido. Ciò non ha frenato la voglia di stare insieme, di inventare, di creare e soprattutto di “giocare”. Purtroppo è giunto, improvviso, l’arrivo che ci ha fatto riaprire gli occhi, riportandoci alla realtà. Ma tutti abbiamo la speranza e la promessa reciproca che l’anno prossimo il nostro viaggio sarà più bello, sempre con l’aiuto indispensabile della nostra FANTASIA.


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Novembre/Dicembre 1997 del giornale «il GRILLO parlante»