[Amnesty International • 31.03.05] Vi chiediamo di sostenere quest'azione urgente lanciata da Amnesty International in merito alla recenti deportazioni da Lampedusa. Dal 13 marzo 2005 oltre 1.000 persone di diverse nazionalità sono sbarcate sull'isola siciliana, arrivate probabilmente dalla Libia...

APPELLO. AMNESTY: «STOP ALLE DEPORTAZIONI DA LAMPEDUSA»

Vi chiediamo di sostenere quest’azione urgente lanciata da Amnesty International in merito alla recenti deportazioni da Lampedusa. Dal 13 marzo 2005 oltre 1.000 persone di diverse nazionalità sono sbarcate sull’isola siciliana, arrivate probabilmente dalla Libia. Il 17 marzo, 180 persone sono state prelevate dal Centro di Lampedusa e inviate a Tripoli, in Libia, scortate dalla polizia italiana. Sembra che siano imminenti ulteriori deportazioni.

Amnesty International teme che alle persone che abbiano necessità di protezione internazionale non venga assicurato l’accesso alle procedure di richiesta d’asilo e alle informazioni sui loro diritti fondamentali di richiedenti asilo. Coloro che sono stati inviati in Libia, sia cittadini libici o sia di altra nazionalità, potrebbero trovarsi a rischio di detenzione arbitraria, o di detenzione sulla base di accuse che includono effettivi o presunti ingresso e uscita illegali dalla Libia, e di maltrattamento in detenzione.

Il 15 marzo, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dei rifugiati (UNCHR/ACNUR) ha richiesto di accedere al centro di Lampedusa per esercitare il proprio mandato al fine di garantire che i rifugiati avessero la necessaria protezione, ma la risposta è stata negativa: nessuna organizzazione non governativa specializzata sui diritti umani dei rifugiati e dei richiedenti asilo è stata autorizzata ad entrare.

Tuttavia, negli ultimi giorni, funzionari della Libia, che non è Stato parte della Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, si sono recati a Lampedusa, e si crede siano entrati nel Centro. Questo fatto rappresenta un’ulteriore preoccupazione per l’incolumità dei richiedenti asilo qualora fossero inviati in Libia.

Trovate, di seguito, un appello da firmare e inviare via email o fax al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Ministro dell’Interno Pisanu. Se potete, inviate copia dell’appello all’ambasciata italiana in Libia: Ambasciata d’Italia a Tripoli – Amb. Francesco Paolo Trupiano – Indirizzo: Shara Uahran, 1 – Tripoli – Fax: 0021821 3331673 – Email: [email protected]

Vi preghiamo di segnalare ad Amnesty International l’invio di lettere così da poter avere un’idea di massima delle mail/fax partiti: [email protected]

TESTO DELL’APPELLO

Luogo, data

Alla cortese attenzione degli onorevoli

Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 Roma
Fax: 06 67793543
Email: [email protected]

Giuseppe Pisanu
Ministro dell’Interno
Ministero dell’Interno
Palazzo Viminale
Via Agostino Depretis, 7
00184 Roma
Fax: 06 46549815
Email: [email protected]

Egregio Presidente Berlusconi, Egregio Ministro Pisanu,

Vi scrivo per esprimere la mia preoccupazione circa le notizie di deportazioni verso la Libia di un gran numero di cittadini stranieri appena giunti a Lampedusa e circa il fatto che all’UNHCR sia stato negato l’accesso al centro di Lampedusa in cui sono trattenuti coloro che sono a rischio di deportazione.

Mi permetto di ricordarVi l’obbligo dell’Italia ad ammettere sul proprio territorio i richiedenti asilo e i rifugiati senza discriminazioni e il divieto di espulsioni collettive di cittadini stranieri contenuto nel Protocollo n. 4 della Convenzione europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Vi ricordo, inoltre, il fatto che il ritorno forzato di qualsiasi persona verso un paese ove essa potrebbe essere a rischio di gravi violazioni dei diritti umani costituirebbe una violazione degli obblighi internazionali dell’Italia, in particolare della Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato, della Convenzione europea dei diritti umani, della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e del Patto internazionale sui diritti civili e politici.

Vi chiedo con urgenza che le deportazioni in corso da Lampedusa vengano bloccate e che all’UNHCR venga dato immediato accesso a tutte le persone a rischio di deportazione, affinché questo organismo eserciti il proprio mandato di protezione.

Vi chiedo, inoltre, che tutti i richiedenti asilo abbiano accesso a una equa e soddisfacente procedura di asilo, incluso l’accesso a un’adeguata assistenza legale e a un interprete competente, e che essi non vengano deportati senza che sia operato un esame individuale e accurato della loro domanda di asilo, garantendo l’effetto sospensivo del ricorso a un eventuale diniego.

Vi ricordo, infine, la Raccomandazione CommDH (01) 1 del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa (concernente i diritti dei cittadini stranieri che intendono entrare in uno Stato del Consiglio d’Europa e l’attuazione di ordini di espulsione) la quale afferma che, laddove un’espulsione forzata sia inevitabile, essa deve essere effettuata con totale trasparenza al fine di assicurare che i diritti umani fondamentali vengano rispettati in tutte le fasi.

Nel ringraziarVi per l’attenzione, Vi invio i miei cordiali saluti,

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