[di Alex De Mori • Gennaio 1998] Cultura, assistenza sanitaria e solidarietà. Sono questi i capisaldi dell'Associazione Anziani di Arcole. Fondata cinque anni fa, attualmente è il punto di riferimento di circa 150 iscritti (tra i quali sono compresi quelli della sede staccata di Gazzolo) che settimanalmente -lunedì pomeriggio- si ritrovano presso il bar Anspi dell'Oratorio per programmare le attività.

ARCOLE. BACO DA SETA INDAGATO DALL’ASSOANZIANI

Cultura, assistenza sanitaria e solidarietà. Sono questi i capisaldi dell’Associazione Anziani di Arcole. Fondata cinque anni fa, attualmente è il punto di riferimento di circa 150 iscritti (tra i quali sono compresi quelli della sede staccata di Gazzolo) che settimanalmente -lunedì pomeriggio- si ritrovano presso il bar Anspi dell’Oratorio per programmare le attività. “La mancanza di una sede adeguata rappresenta per noi un problema non da poco. In passato avevamo chiesto all’amministrazione comunale uno spazio all’interno dell’ex Casa del Medico, ma finora non ci sono state date risposte affermative” spiega il presidente Guido Ballarin, che assieme al segretario, Mario Bonomi, rappresentano l’associazione.Quali sono gli obiettivi che vi siete fissati? “Si viene all’associazione innanzitutto per ritrovarsi insieme, un po’ come avveniva una volta, quando la televisione non c’era; inoltre per programmare attività culturali di vario genere, gite comprese” continua Ballarin. “C’è inoltre chi partecipa all’università del tempo libero, e chi invece si dedica all’attività di ricerca con l’obiettivo di pubblicare i risultati ottenuti, come è avvenuto per la ricerca sulla storia locale conclusasi con la redazione di un libro: “Vento di pianura””. Che cosa state studiando oggi? “Attualmente ci stiamo dedicando al baco da seta…”. Recentemente il gruppo si è anche reso disponibile nelle manifestazioni legate la Bicentenario napoleonico. La quota di iscrizione è libera ma, assicura il portavoce, “porta ad un alto rendimento. La soddisfazione che si prova a far parte del gruppo ha l’effetto di ringiovanirci”. Come dire: la pozione magica siamo noi!


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Gennaio/Febbraio 1998 del giornale «il GRILLO parlante».