[Cooperativa Monteverde 2 • Gennaio 1998] Spesso, quando ci si accinge a presentare un'attività che assorbe quotidianamente gli sforzi, le competenze, le progettualità di molte persone che, attraverso percorsi ed esperienze diverse, si trovano a collaborare congiuntamente con finalità comuni, può infiltrarsi un antipatico e discutibile atteggiamento di autocelebrazione e di enfatizzazione...

MONTEVERDE 2: QUATTRO ANNI DI OPPORTUNITA’ E SOLIDARIETA’

Spesso, quando ci si accinge a presentare un’attività che assorbe quotidianamente gli sforzi, le competenze, le progettualità di molte persone che, attraverso percorsi ed esperienze diverse, si trovano a collaborare congiuntamente con finalità comuni, può infiltrarsi un antipatico e discutibile atteggiamento di autocelebrazione e di enfatizzazione. Al fine di evitare questi eccessi, tenteremo, quanto più possibile, di attenerci a ciò che nella realtà di tutti i giorni cerchiamo di perseguire. La nostra Cooperativa Sociale di inserimento lavorativo di persone svantaggiate 2 di tipo “b” è nata nell’aprile del 1994, in applicazione della Legge 381/91, con la finalità di creare opportunità di inserimento e di reinserimento occupazionale in un ambiente “protetto” sotto il profilo relazionale e operativo. Le persone svantaggiate rientrano in problematiche differenti che possono essere correlate all’uso di droga o alcol, oppure alla sfera psichica e relazionale, oppure a un’invalidità fisica. La Cooperativa ha sede legale a S.Zeno di Colognola ai Colli ed ha aperto la propria sede operativa inizialmente a Tregnago per trasferirla nel 1996 a Soave, necessitando di uno spazio utile sempre maggiore. I settori nei quali opera la Cooperativa sono essenzialmente tre: l’assemblaggio elettromeccanico, la manutenzione delle aree verdi e le pulizie. L’attività di assemblaggio ha rappresentato fin dall’inizio la nostra fonte primaria di risorse, e il rapporto essenziale con la ditta Ferroli di San Bonifacio ha permesso la nascita e il consolidamento della Cooperativa, permettendole via via di affacciarsi e di specializzarsi in altri settori che rappresentano il futuro per un’impresa sociale come la nostra. E’ infatti nostra convinzione che le enormi potenzialità di versatilità e creatività di una cooperativa sociale possano essere espresse nel settore dei cosiddetti “servizi”, forniti sia ad amministrazioni che a privati. Analizzando i bisogni delle collettività appartenenti al “bacino di utenza” territoriale nel quale operiamo, numerose sono le opportunità di intervento di una Coop. sociale, chiamata da un lato a fornire prestazioni di qualità a costi di mercato e dall’altro ad occupare persone che altrimenti rimarrebbero ai margini di un mondo del lavoro sempre meno tutelante e precario. In base a queste considerazioni, abbiamo sempre cercato di instaurare e potenziare i rapporti con le amministrazioni comunali, specialmente nel settore della manutenzione delle aree verdi, che rappresenta forse più di altri uno strumento flessibile per l’avvicinamento e l’adattamento al lavoro nei confronti di problematiche complesse. Fondamentale è quindi stata la collaborazione con le amministrazioni di Colognola ai Colli e Caldiero, particolarmente sensibili alle tematiche e alle finalità da noi espresse. Tali esperienze ci hanno spinto ad instaurare positivi rapporti anche con il Comune di Lavagno, Zevio, Belfiore e Zimella. Inoltre, per il Comune di Caldiero ci occupiamo ormai da tre anni delle pulizie della sede municipale e delle scuole elementari. Una connotazione costante della nostra attività è stata, e sarà, la tutela del lavoro da un punto di vista contrattuale, della sicurezza sul lavoro e di tutta la legislazione che regola la vita di un’impresa Cooperativa sociale, nella ferma convinzione che il rispetto e la salvaguardia di tutto ciò sia condizione indispensabile per qualsiasi progettualità di un formativo inserimento o di un autentico reinserimento civile. Una recente opportunità di incidere sulla realtà sociale territoriale che ci circonda, ci si è presentata allorché, constatato l’inutilizzo di un appartamento all’interno dell’immobile occupato dalla nostra unità locale operativa di Soave, abbiamo deciso di offrirlo e proporlo come punto di incontro o aggregazione di associazioni o gruppi impegnati in attività solidaristiche o di assistenza nei comuni limitrofi. Ci ha spinto a questo la consapevolezza di quante siano le iniziative di molti singoli che per la sola mancanza di uno spazio fisico per essere coordinate e organizzate, si disperdono senza concretizzarsi. Finora abbiamo ricevuto la richiesta dell’ACAT, un’associazione che si occupa delle persone alcoliste in trattamento, che da un paio di mesi ha traslocato in alcuni nostri locali la sua sede. Siamo sempre disponibili a valutare le richieste di altre associazioni o gruppi, e ci permettiamo di usufruire di questo spazio offertoci gentilmente da “il GRILLO parlante” per pubblicizzare questa nostra iniziativa.


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Gennaio/Febbraio 1998 del giornale «il GRILLO parlante» .