[di Amedeo Tosi e Roberto Bensi • Maggio 1998] "Banca Etica, per cambiare le regole e le logiche dell'attuale sistema creditizio". Recitava così un titolo nella prima pagina del primo numero del GRILLO parlante (luglio-agosto 1997)...

BANCA ETICA DECOLLA CON OLTRE 11200 SI

“Banca Etica, per cambiare le regole e le logiche dell’attuale sistema creditizio”. Recitava così un titolo nella prima pagina del primo numero del GRILLO parlante (luglio-agosto 1997). Quella di sostenere il progetto per la creazione di un nuovo soggetto bancario attento alle esigenze delle organizzazioni no-profit, delle associazioni, che fosse in grado di associare con certezza “soldi, risparmio, investimenti” con “trasparenza, eticità, solidarietà e responsabilità” era una scommessa che avevamo con convinzione fatto nostra. Una scommessa che da qualche giorno è realtà. Oltre 11200 tra persone, associazioni, congregazioni missionarie e amministrazioni locali hanno detto “Sì” versando quei 12,5 miliardi di capitale sociale indispensabili per l’avvio dell’attività. (am.t.)

“Il 30 maggio scorso l’Assemblea dei soci della Cooperativa Verso la Banca Etica ha posto la prima pietra per la costruzione della Banca Popolare Etica. Nel corso dell’assemblea si è approvato il nuovo statuto e sono stati eletti i nuovi organi sociali. Si apre ore una nuova fase del progetto Banca Etica. Il percorso fin qui compiuto ha visto riunirsi attorno ad un obiettivo comune storie e culture, spesso diverse tra loro, ed ha visto la mobilitazione di oltre 11200 soci che con la loro disponibilità, volontà, creatività hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa. Inizia ora l’iter tecnico finalizzato ad ottenere da Banca d’Italia il via libera per poter operare. A questo organo di vigilanza viene chiesta l’autorizzazione all’esercizio del credito per una banca che si propone di sostenere in modo prioritario lo sviluppo dell’economia civile. Ottenuto tale riconoscimento si conta di aprire il primo sportello nel gennaio del prossimo anno. Lo sportello avrà sede a Padova e avrà carattere nazionale; la primo gennaio ’99 inizierà quindi la raccolta del risparmio attraverso l’offerta di certificati di deposito e di obbligazioni. Al momento della sottoscrizione di questi strumenti finanziari il risparmiatore potrà indicare il settore che prioritariamente intende sostenere: ad esempio la cooperazione sociale, l’ambiente, la cultura, lo sport. La strada che si ha di fronte non è certo facile, seppur “emozionante”. Si dovrà infatti dimostrare che si è in grado di stare sul mercato rispettando sia principi prettamente economici, sia le finalità sociali ed etiche che stanno alla base della Banca Etica. La sfida è quindi lanciata, ma solo grazie al lavoro quotidiano e alla capacità di confrontarsi continuamente con chi ci sta attorno si potrà tradurre in pratica il patrimonio valoriale che la cooperativa ha saputo accumulare e sviluppare nei suoi tre anni di vita”.

Roberto Bensi (Banca Etica)


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Maggio/Giugno 1998 del giornale «il GRILLO parlante».