[di Andrea Conterno • Marzo 1998] Eravamo un centinaio di persone, lunedì 30 marzo 1998, a Prova di San Bonifacio. Il tema dell' incontro era: "La Banca Etica". È bene chiarire fin da subito, come ha fatto Riccardo Milano, relatore della serata e referente della Banca Etica per la provincia di Verona, cosa vuol dire, cosa spera, che obiettivi ha la Banca Etica...

BANCA ETICA. IN AUTUNNO SI PARTE

Eravamo un centinaio di persone, lunedì 30 marzo 1998, a Prova di San Bonifacio. Il tema dell’ incontro era: “La Banca Etica”. È bene chiarire fin da subito, come ha fatto Riccardo Milano, relatore della serata e referente della Banca Etica per la provincia di Verona, cosa vuol dire, cosa spera, che obiettivi ha la Banca Etica. “È come dire ghiaccio-bollente o lucida-pazzia” cioè unire due cose che a prima vista sembrano diverse o addirittura opposte. E in verità l’obiettivo del nuovo soggetto finanziario è bello e arduo, grande e piccolo allo stesso tempo. Grande perché vuole coniugare i principi di trasparenza e democraticità con quelli di efficienza e competenza; piccolo perché andrà anche a finanziare, a dare credito, alle persone che non hanno le garanzie classiche per avere un prestito e cioè i più piccoli, i poveri. I settori di finanziamento della banca saranno la cultura, il lavoro, l’ambiente, lo sport, la solidarietà intesa come il commercio equo ed altre iniziative e progetti che sono attenti ai nostri fratelli economicamente più poveri che sono nel mondo. Le novità di questa realtà bancaria sono tra lo sconvolgente e lo strabiliante. Infatti sarà il cliente a decidere l’ interesse che verrà applicato ai propri soldi e a quale settore di investimento andrà il proprio finanziamento. Il tutto nella massima trasparenza. A dire la verità l’idea della Banca Etica non è completamente nuova. In realtà nel nostro paese abbiamo avuto già l’esperienza di banche che facevano da interfaccia tra chi non aveva soldi (per comprare la semente) e chi aveva il capitale e/o l’immobile per finanziare. Erano le Casse di Risparmio. Ed è per questa positiva realtà bancaria che la Banca Etica sta nascendo soltanto ora in Italia. In Olanda è già presente da circa 20 anni con la Triodos Bank, come in Germania con la Okobank, in Bangladesh con la Grameen Bank, in Inghilterra con la Shared Interest e in Svizzera con l’ABS. La Banca Etica in Italia vedrà la luce, dopo tre anni di “gestazione”, nei mesi di settembre, ottobre di quest’anno (sarà una grande gioia per chi l’ha seguita e ci ha creduto). Si pensa infatti che per allora saranno già stati raccolti i 12,5 miliardi di capitale sociale indispensabili per l’avvio dell’iniziativa solidal-finanziaria. In un primo momento, si servirà degli sportelli delle poste italiane per contattare i clienti e in un secondo momento ci sarà l’apertura di un vero e proprio sportello. I dubbi e le perplessità relativamente alla fedeltà che manterrà verso gli obiettivi della trasparenza, della eticità nelle scelte concrete che la Banca deve e dovrà affrontare, restano. Si sono potuti ascoltare anche in quella serata dalla platea che era formata da persone prevalentemente dedite al volontariato e attenta al discorso. E tali dubbi devono restare in modo che siano dei pungoli che ci fanno stare con gli occhi bene aperti per vedere di non allontanarsi dagli ideali che ci siamo posti ed abbiamo condiviso. Per chi ci crede non resta altro da fare che rimboccarsi le maniche e dare l’ apporto necessario alla realizzazione di questa meravigliosa iniziativa. Aderite!


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Marzo/Aprile 1998 del giornale «il GRILLO parlante».