[di Amedeo Tosi • Marzo 1998] "La legalità è la cornice; la socialità il quadro". Questo il forte messaggio che monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri e Gerace, da sempre di casa a Verona e Colognola ai Colli, ha lanciato durante una recente visita agli amici dell'est veronese alla metà di febbraio...

COLOGNOLA AI COLLI. BREGANTINI: SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE

“La legalità è la cornice; la socialità il quadro”. Questo il forte messaggio che monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri e Gerace, da sempre di casa a Verona e Colognola ai Colli, ha lanciato durante una recente visita agli amici dell’est veronese alla metà di febbraio. Invitato dal parroco di San Zeno di Colognola, don Luigi Adami, esponente del Gruppo per il Pluralismo e il Dialogo e amico da sempre del presule, Bregantini dopo aver impartito la Cresima ai ragazzi della parrocchia si è incontrato con gli amministratori locali con i quali ha condiviso alcune riflessioni sulla esperienza passata nei paesi della Val d’Illasi e sull’attuale impegnativo servizio nella Locride. Per descrivere monsignor Bregantini non basta certo ricordare che è stato ordinato sacerdote nel 1978 e, nel ’94, vescovo della diocesi di Locri (Reggio Calabria) a soli 46 anni. Sceso dalla trentina Val di Non sin da giovanissimo per intraprendere gli studi liceali dai padri stimmatini di Verona, e poi quelli teologici, nel 1972 interrompe gli studi teologici per provare prima un’esperienza lavorativa. Prima di riprendere due anni dopo, nel ’74, gli studi a Cadellara di Colognola, lavora come operaio alla fonderia Biasi di Verona e al Petrolchimico di Marghera. Il recente ritorno a Colognola lo ha portato a ricordare anche l’impegno profuso sul posto in quegli anni, dal 1974 al 76, nell’insegnamento della Storia nei corsi serali delle scuole popolari della Val d’Illasi. Ordinato sacerdote nel ’78, dopo aver svolto la propria attività pastorale a Crotone, anche come cappellano del carcere, e a Bari, Bregantini ha sempre mantenuto degli ottimi legami con Verona e la sua provincia. A chi gli chiedeva una valutazione sul vento della secessione che da queste parti soffia sorte, ha risposto che “è tempo di costruire insieme il cambiamento per l’Italia nuova”. Non certo con le “profezie” di Bossi, “ma con un Nord e un Sud che si integrano, che si scambiano le reciproche esperienze, che si donano le ricchezze delle loro terre e della loro gente”. Avendo sempre in mente, insomma, i tre principi -ricordati anche a Colognola- della dottrina sociale della Chiesa per chi amministra: “il bene comune, la responsabilità e la solidarietà”.


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Marzo/Aprile 1998 del giornale «il GRILLO parlante».