EDUARDO GALEANO: «LA GUERRA ALLA DROGA É UN’ENORME IPOCRISIA DELL’IMPERO»

“Quella che viene chiamata guerra alla droga è un’enorme ipocrisia dell’impero, in particolare degli Stati Uniti e dei suoi alleati, mirata a militarizzare la regione e a imporre politiche contro il suo popolo”, ha detto la scorsa settimana lo scrittore e giornalista uruguayano Eduardo Galeano.

A Montevideo abbiamo avuto il grande privilegio di intervistare l’acclamato autore di, tra gli altri “Le vene aperte dell’America Latina” e “La Memoria del fuoco”. Il 31 ottobre Galeano ha partecipato, come la maggior parte degli uruguayani, al trionfo di Frente Amplio – Encuentro Progressista, la coalizione di sinistra il cui candidato Tabarè Vàzquez, sarà il prossimo presidente di questo meraviglioso paese.

Abbiamo parlato con Galeano dell’attuale insurrezione del popolo latinoamericano e delle politiche militaristiche, antiterroristiche e antidroga che impongono la più grande potenza del mondo sul nostro continente.

“Queste politiche sono dei semplici pretesti per militarizzare il popolo, per tentare di imporre gli ordini del nuovo mondo che non hanno nulla a che vedere con le realtà caratteristiche di ogni nazione”, ha sottolineato lo scrittore, “sono dei pretesti che insultano l’intelligenza umana.”

“Il sistema dominante adora il denaro, gli USA adorano il denaro. Ecco perché, in questa lotta contro il traffico di droga e il terrorismo, che durerà finché ci sarà domanda e offerta, ci sarà sempre l’uso della droga. D’altra parte, finché ci sarà fornitura di armi, ci saranno sempre guerre”.

In questo modo le politiche proibizionistiche non otterranno mai dei risultati, perché non attaccano la base del problema: la domanda e l’offerta di droga. Piuttosto sono al servizio degli interessi di altro tipo, come quelli geopolitici.

Piano Colombia: “Sinonimo di morte”

Eduardo GaleanoGaleano ha detto che il Piano Colombia, che ora viene applicato in Bolivia, Colombia e Perù, non mira realmente a sradicare la droga o a combattere i narcotrafficanti, ma è piuttosto “sinonimo di morte”.

“Il mondo è soggetto a una dittatura militare invisibile imposta dagli Stati Uniti”, ha aggiunto. “E non è soltanto una dittatura militare, ma anche economica, politica e sociale”. Secondo il giornalista e lo scrittore uruguaiano, il governo USA ha prodotto nel corso degli anni una serie di “demoni” per giustificare il suo interventismo politico.

“Anni fa la guerra imposta dagli Stati Uniti era contro i rossi o i comunisti”, ci ha detto. “In seguito sono stati i narcotrafficanti a essere identificati come nemici, mentre ora il pretesto è la lotta contro il terrorismo; questi sono i demoni, questi sono i pretesti costruiti per giustificare crimini politici”.

Per imporre questa politica militare, gli Stati Uniti, continua Galeano, spendono 2,5 miliardi di dollari al giorno per le politiche di militarizzazione, una cifra astronomica che potrebbe essere utilizzata per la fame nel mondo o per fornire cure mediche o educazione a tanti paesi.

Secondo l’ufficio di Londra dell’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici, il mercato globale delle armi è cresciuto dell’8% nell’ultimo anno, con profitti totali per 40 miliardi di dollari. Sono 4 i paesi che spendono di più nell’acquisto di armi: gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e la Russia. Casualmente questi sono proprio i paesi che hanno potere di veto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (insieme alla Cina).

In pratica, potere di veto significa potere decisionale. L’Assemblea Generale dell’ONU, in cui sono rappresentati tutti i paesi, emana soltanto delle raccomandazioni, ma è il consiglio di Sicurezza che in ultimo prende le decisioni. L’Assemblea si esprime o non si esprime mentre il consiglio agisce o non agisce. In altre parole, quattro potenze mondiali le cui economie dipendono dalla guerra hanno il potere di dirigere il corso della più importante organizzazione internazionale del mondo. L’Onu, secondo il suo atto di fondazione, si impegna a mantenere la pace, la difesa dei diritti umani, l’amicizia tra le nazioni e la cooperazione internazionale.

Una menzogna a cui soltanto uno stolto potrebbe credere

Galeano esprime con molta chiarezza le sue opinioni riguardanti la politica sulla droga, sulla militarizzazione e sulla cosiddetta guerra al terrore.

Per esempio, nota come negli ultimi anni il petrolio internazionale abbia alimentato l’industria bellica americana più di qualsiasi altra cosa. Lo scambio di petrolio con dollari e di dollari con armi permette a molti paesi di soffocare le proteste interne con il sangue e alimenta l’economia bellica che è uno dei fondamenti della prosperità nazionale statunitense.
“Se ancora esistono degli stolti nel mondo, sono quelli che credono in coloro che diffondono la guerra alla droga e la guerra al terrore. È un’enorme menzogna, una menzogna in cui non crede più nessuno che abbia un minimo di buon senso”, ha detto.

Secondo Galeano, le recenti vittorie popolari in tantissimi paesi latinoamericani, non specifica quali, si sono trasformate in “un incubo” per l’impero. Per questo motivo, non esclude l’intervento di altri stati dell’America Latina in un tentativo di fermare l’avanzata dei movimenti sociali.

Lo scrittore uruguayano ci avvisa che se i vari paesi latinoamericani con condizioni politiche, sociale ed economiche simili, non creeranno unità tra loro, gli USA, “l’impero con i suoi demoni”, con il pretesto di combattere il terrorismo e difendere la sovranità nazionale, tenteranno di fermare questo nuovo sviluppo proveniente dal basso.