[di Amedeo Tosi • Gennaio 1999] Che molti ragazzi facciano uso di droghe è purtroppo una realtà. Succede molto spesso che lo facciano per due o tre anni prima che i loro genitori se ne accorgano; gli insegnanti spesso non sanno di avere in classe degli scolari che usano, e magari vendono, droghe; a volte si lavora per lungo tempo al fianco di persone che si drogano e non lo si capisce...

GIOVANI E DROGHE

Che molti ragazzi facciano uso di droghe è purtroppo una realtà. Succede molto spesso che lo facciano per due o tre anni prima che i loro genitori se ne accorgano; gli insegnanti spesso non sanno di avere in classe degli scolari che usano, e magari vendono, droghe; a volte si lavora per lungo tempo al fianco di persone che si drogano e non lo si capisce. Eppure per aiutare una persona (potrebbe essere proprio un vostro amico) a non divenire preda di una droga, cioè tossicodipendente, è essenziale che chi la circonda capisca al più presto quando questa inizia a farne uso. Gli esperti in questo campo affermano che un consumo saltuario, che non è ancora un’abitudine, può essere abbandonato con relativa facilità a differenza della dipendenza che è una malattia dolorosa e difficile da curare. L’abuso di droga è un’epidemia che devasta tutto il mondo, e come tutte le epidemie, richiede che ognuno di noi prenda ogni precauzione per non essere contagiato e aiutare chi lo circonda a non contagiarsi.
Abbiamo pensato di proporvi, nelle pagine che seguono, alcune informazioni destinate prioritariamente ad adolescenti e giovani. Nei prossimi quattro numeri daremo spazio anche ad una rubrica, dal titolo: “Che fare, per non farsi troppo male”.

Droga addio. Per sempre.
(testimonianze)

Abbiamo chiesto a due giovani ospiti della Comunità Terapeutica CE.I.S. di Verona di raccontarci in breve la propria esperienza. Due racconti veri. Iniziamo così, dando la parola a chi vuole davvero uscire dal doloroso tunnel.

Testimonianze
“Non volevo saperne di lasciare la droga. Io con la droga stavo bene. E poi potevo smettere quando volevo. Così almeno credevo. Era stato così dai tempi dello spinello. Una sfida continua. “A me non fa male -mi dicevo- io posso smettere quando voglio! Lo spinello mi rilassa. Mi rende sicuro. Con lo spinello faccio cose che non faccio senza quella fumata in corpo. Può darsi che a qualcuno faccia male, ma a me no. L’ho già verificato!”.
Senonchè è arrivato anche il mio momento. Mi sono accorto che lo spinello non mi bastava più e sono passato all’ecstasy e poi all’eroina e poi ho usato di tutto, conforme le mie possibilità economiche e secondo quello che trovavo sul mercato. Ma un giorno mi è andata male. Mi sono risvegliato in Rianimazione. E da allora il cammino e stato molto duro. Nella droga si entra facilmente, ma uscirne è difficile, è un impegno molto duro. L’aiuto a uscirne mi viene dal Programma Progetto uomo che sto seguendo. In questo programma un grande compito è affidato ai compagni di cammino, soprattutto quelli che stanno terminando il recupero: sono sostegno, motivo di confronto e di verifica, stimolo, modelli da imitare. In Comunità ho scoperto che già quando spinellavo cercavo di scappare da me stesso e dalla realtà. Non accettavo la mia vita con la sua quotidianità. Non mi andava di fare fatica, di impegnarmi. La comunità mi ha aiutato ad accettare che per diventare uomo devo accettare di crescere”. (Andrea Z., 24 anni)

Se solo due anni fa qualcuno m’avesse detto che sarei finito in Comunità Terapeutica, avrei detto che era pazzo e che non capiva niente della vita. Ora capisco che il pazzo ero io. La Comunità mi sta insegnando cosa vuol dire vivere: e cioè conoscersi nei propri aspetti positivi e negativi, nei propri bisogni e desideri, nei propri sentimenti; conoscere e rispettare gli altri; accettare dei limiti come le regole e l’orario della giornata; accettare dei ruoli; muoversi secondo valori personali e comunitari. Desidero finire bene questo cammino per ripagare i miei genitori per quanto hanno sofferto per me”. (Beppe P., 19 anni)

Il CEIS di Verona
Il Ce.I.S. (Centro Italiano di Solidarietà) di Verona è nato nel capoluogo scaligero nel 1980 come servizio all’uomo in difficoltà nei confronti del vivere, quindi all’uomo sofferente, emarginato e in situazioni di disagio, in particolare per il tossicodipendente e la sua famiglia.
sprime il suo intervento con un “Programma di prevenzione delle dipendenze”, un “Programma di accoglienza, recupero e reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti”, e un programma parallelo per i loro familiari.Il suo metodo educativo-terapeutico e denominato “Progetto Uomo”, perché al centro della sua attenzione c’è la persona che torna a porsi in modo progettuale nei confronti della sua esistenza. Chi fosse interessato a consultare la documentazione su “Progetto Uomo” può contattare la redazione del giornale. Il Ce.I.S. ha la sua sede principale in Verona – Salita Fontana del ferro, n.22 – San Giovanni in Valle – 37129 Verona. Tel. 0458009174.

Le sostanze
[di Amedeo Tosi]

ECSTASY
Si dice ecstasy ma si parla in realtà di varie sostanze diverse, tutte prodotte in laboratorio. La più importante è l’Mdma, un derivato dell’anfetamina. Si trova in giro in pasticche colorate, di forme differenti e non si sa mai con precisione cosa c’è dentro. L’Mdma agisce soprattutto sulla serotonina, una sostanza del nostro cervello che interviene sull’umore, sul sonno e sull’appetito. Studi scientifici hanno dimostrato che può danneggiare in maniera significativa alcune cellule del cervello.

EFFETTI & RISCHI
Chi la usa cerca una via veloce per emozioni forti, parole fluenti e rapporti facili con tutti, specie con l’altro sesso. Ma subito l’ecstasy fa battere il cuore più in fretta, rende la bocca arida, le mascelle tese e dilata le pupille. Alza la pressione del sangue, ed è un rischio ulteriore per chi ha problemi a cuore, reni o per chi soffre di epilessia. Presa durante una notte di ballo sfrenato, contribuisce a far salire la temperatura del corpo e può portare al colpo di calore: un pericolo per la vita, in qualche caso. Se poi si bevono alcoolici, i rischi aumentano.
Quando l’effetto finisce ci si sente depressi e irritabili. Così storditi che una curva può sembrare più distante di quello che è. Chi esagera, così come chi consuma magari poco, ma spesso, può avere crisi d’ansia, di panico o di paranoia, che possono riproporsi anche molto dopo aver consumato. Col tempo può entrare in depressione e aver problemi a dormire (anche per settimane) e a mangiare.

RICORDA
Con l’ecstasy può venir voglia di riprovarci: una , due, tre volte. Finché non diventano troppe. E allora può sembrare che la notte non sia più notte, senza l’ecstasy. Per cui la si prende ancora, pensando che vada tutto liscio, ma non sempre è così. Anche perché può diventare necessario prenderne di più per ottenere lo stesso effetto e questo non fa che aumentare i rischi. Col tempo quel che si ricerca sfuma, mentre crescono i problemi.
Gli effetti dell’ecstasy variano da persona a persona, in particolare l’Mdma può tirar fuori disturbi che non si sospettava di avere: ecco perché, per qualcuno, anche solo una pasticca può essere pericolosa. Il mix con altre droghe o con alcoolici aumenta i rischi. In Italia, dove l’ecstasy è illegale ed è equiparata per legge all’eroina, alcuni decessi sono stati collegati al suo abuso.

ANFETAMINE
Un gruppo di sostanze con una lunga storia, ripescate di recente da chi consuma ecstasy e compagne. Le anfetamine si trovano in pasticche in capsule o in polvere. Nel nostro cervello agiscono su alcune sostanze che contribuiscono a regolare il sonno, umore e appetito.

EFFETTI & RISCHI
Chi le consuma vuole una scorciatoia per sentirsi pieno di energia, sveglio e vigile. Ma le anfetamine accelerano il cuore e il respiro, rendono difficile il sonno e, alla lunga, diminuiscono l’attività sessuale. Aiutano a non sentire fame e fatica, ma non difendono l’organismo dalla mancanza di cibo e di riposo. Anni fa, al Tour de France, un ciclista famoso morì pedalando perché le anfetamine lo avevano “aiutato” a non fermarsi per tempo.
Quando l’effetto finisce ci si sente come svuotati: spossati, irritabili, depressi; sensazioni che si fanno più intense se c’è stata una storia d’uso di molti giorni. La tentazione di allontanare da sè questi effetti può portare a riprenderle ancora. Chi consuma può avere problemi a capire cosa è in grado di fare, le conseguenze di ciò che fa e gli eventuali rischi. In casi estremi, il comportamento può diventare violento, la capacità di autocritica annullarsi e si può arrivare all’isolamento e alla paranoia.

RICORDA
Le anfetamine possono dare dipendenza. Quando si smette dopo aver consumato troppo e a lungo, scatta l’astinenza: ci si sente gravemente depressi, stanchi e molto assonnati. Se vengono iniettate e si usano siringhe in comune, c’è il rischio di infezione da Hiv ed epatite. Il mix con alcoolici e altre sostanze aumenta i rischi, in particolare i comportamenti possono diventare facilmente aggressivi e violenti. Le anfetamine sono illegali e per la legge sono equiparate a eroina e cocaina.

LSD
Conosciuta come “acido”, la dietilamide dell’acido lisergico (lsd) è l’allucinogeno più diffuso in Italia e nel mondo. É spacciato in francobollini colorati o pillole (micropunte) in cui, come capita con l’ecstasy, non si sa mai bene cosa c’è dentro. Il “viaggio”, il “trip”, può durare fino a dodici ore. L’lsd interviene sulle percezioni sensoriali: “colora” i suoni, fa “vedere” gli odori e “sentire” i colori.

EFFETTI & RISCHI
L’lsd modifica la percezione della realtà, fa vedere cose che non ci sono, provoca illusioni e così si fatica a distinguere cos’è reale e cos’è immaginario. Il tatto e esaltato e si può perdere il senso del tempo. Emozioni intense, anche contrastanti, si sovrappongono una sull’altra e cambiano in continuazione. Ci si sente confusi, i riflessi sono alterati e si può avere difficoltà a capire dove si è e cosa si sta facendo. A volte non lo si capisce proprio, perché la facoltà di giudizio può essere modificata. In questi casi, allora, può diventare pericoloso fare anche una cosa banale attraversare la strada. L’lsd può far salire la temperatura del corpo, aumentare la pressione del sangue, provocare tachicardia e dare un senso di vertigine e nausea.

RICORDA
Gli effetti dell’acido cambiano, e di molto, a seconda del posto in cui ci si trova e di come stanno corpo, cuore e mente in quel particolare momento. Può capitare facilmente che anche una lontana traccia d’inquietudine o un posto sbagliato facciano cambiare da direzione del “viaggio”. In particolare si possono verificare stati d’ansia acuta o reazioni di panico (“bad trip”, il “brutto viaggio”) che si autoalimentano e crescono. Scatta la paura di perdere il controllo che diventa in un attimo paranoia e si possono scatenare veri e propri deliri di persecuzione. Il consumo anche solo di un francobollo in cui ci sia molto lsd può provocare depressione, paranoia, psicosi e “flashback”: a distanza, anche di molto tempo, il “viaggio” ritorna improvviso e inaspettato. Anche se si consuma poco, personalità più vulnerabili possono rimanere a lungo squilibrate con danni permanenti. Proprio per questo c’è chi sostiene che possa far male anche una volta sola e dare conseguenze psichiatriche. Il mix con alcool e altre droghe fa aumentare i rischi e gli effetti non ricercati. L’lsd è illegale: per legge e come l’eroina o la cocaina.

COCAINA
La cocaina è l’estratto della foglia di coca, una pianta che cresce sulle Ande. Negli anni ’50 la chiamavano “neve” e veniva spacciata in polvere candida da “sniffare”. Oggi si trova anche in cristalli che si fumano, noti come “crack”. La cocaina agisce su alcune sostanze che, nel nostro cervello, influenzano l’energia, la memoria, la vigilanza, l’umore e il piacere.

EFFETTI & RISCHI
Chi la consuma cerca energia, potenza e una forte dose di stimolazione sessuale. Ma può trovare anche tremori, ipertensione, tachicardia e temperatura che sale. Può avere difficoltà a mangiare e dormire. In casi particolari, qualche problema con il cuore. Chi la usa tende poi a sopravvalutare se stesso, le sue capacità e a sottovalutare le conseguenze, magari rischiose, di ciò che fa: un vero pericolo se si guida o si è in situazioni in cui è meglio tenere a bada l’aggressività. Anche perché comportamento e linguaggio possono in un attimo diventare violenti. Quando l’effetto finisce e c’è il “down”, ci si sente stanchi, senza energie, si entra in depressione. E con il tempo e l’aumento delle dosi, in fase di “down” si arriva a non provare più piacere per nulla. La cocaina porta all’abuso. In poco tempo cresce l’esigenza di prenderne ancora, fino al punto che, se dosi e frequenza aumentano, non si riesce più a farne a meno. Chi esagera si sente stressato, insonne, mangia male e, alla lunga, può avere problemi con le sue prestazioni sessuali: scompare il desiderio e si può arrivare all’impotenza. Il consumatore cronico è spasso ansioso, irritabile, sospettoso e suscettibile. In casi estremi può arrivare alla paranoia, al delirio e avere allucinazioni che sfociano in psicosi vere e proprie.

RICORDA
La cocaina dà tossicomania, cioè dipendenza. L’astinenza comincia poco dopo aver smesso e provoca depressione, sonnolenza, inquietudine, tremori, dolori ai muscoli. E una gran voglia di consumare di nuovo. L’overdose può portare alla morte per arresto cardiaco, convulsioni o paralisi respiratoria. Effetti collaterali e rischi si moltiplicano se la cocaina viene fumata o iniettata in vena, perché arriva più velocemente al cervello. Il mix con alcool e altre droghe aumenta i rischi. La cocaina è illegale: per legge è come l’eroina.

ALCOOL
Troppo spesso l’alcool viene mescolato con droghe di vario genere o viceversa. perché si pensa che il cocktail funzioni e renda più intensi gli effetti desiderati. Invece aumenta facilmente quelli collaterali e i rischi. Basti pensare che gran parte degli incidenti mortali e delle morti da overdose è causata dall’uso contemporaneo di droghe e alcool. Per il codice della strada il limite massimo consentito di alcool nel sangue è 0,8 grammi per mille. Lo si raggiunge in fretta, anche con piccole quantità di alcool.