INDIA. O CORRIERINA, CORRIERINA DEI DOLORI

Prosegue la collaborazione del professor Luciano Stella* con GRILLOnews. L’autore di questo articolo si trova in questi giorni nella regione del Kerala (India) dove sta svolgendo un periodo di volontariato sociale in una piccola scuola del posto, la Neema School, sostenuta dall’Associazione no-profit italiana LOVE & KNOWLEDGE (www.l-k.it). Ciccando qui potete leggere il precedente racconto scritto da Luciano.



O CORRIERINA, CORRIERINA DEI DOLORI

Stavolta su un torpedone nuovo. È un Mercedes-corrierina con almeno una decina d’anni, affittato da Neema per farci un viaggio comodo. Ci sono i sedili imbottiti, i finestrini funzionanti, c’e’ perfino la TV.

Quello che però più colpisce è l’arredamento interno del piccolo autobus, addobbato stile kitsch-orientale come se fosse un salone  da ricevimento finto-lusso o la hall di un albergo dell’Arabia Saudita.

Dopo alcuni chilometri sono già frastornato dalla violenza del film: possibile che anche qui debbano passare questi DVD alla Terminator, pieni di spari ed ammazzamenti? Bontà mia, io ero rimasto ai melensi polpettoni hollywoodiani, comunque se non altro meno “tossici”.

Al 20° chilometro la prima vomitata generale: comincia Unimaia, la ragazzina che sta nel sedile dietro di me, in mezzo ad altre due, le quali, per simpatia, la imitano. È solo il segnale d’avvio, basta che si spandano un minimo di rumori e un po’ del fatidico olezzo, che subito il contagio si diffonde agli altri sedili e in men che non si dica siamo al vomito generale! Vomitano tutto, anche i vermi che hanno dentro. Sì perché ognuno di loro alberga nel labirinto delle sue pieghe intestinali un numero indefinito di vermi, che va dai 3-4 alla decina (per non dire dei pidocchi che ospita in testa o delle zecche che gli procurano piaghe nei piedi e nelle gambe). 

A Vinosh poi, per proseguire su questa linea, se gli guardi le mani vedi ancora il cambio di pelle dovuto alle ferrite inferte dal padre alcuni mesi fa, facendogli stringere una sbarra arroventata. La colpa? Non aver fatto la spia a suo fratello, che aveva rubato un piccione. Così, entrambi puniti con metodi da faida longobardica o da sharia coranica (anche se qui sono presenti soprattutto induisti e cristiani).

Kaushikaa invece è una bambina di 5 anni e mezzo, splendida e vivace. Lo scorso anno le è morta la madre ed ora il papà deve tirare avanti la famiglia con 2 figli piccolini: vita estremamente stentata. Per fortuna che c’è la Neema School che al mattino paga la scuola a molti di questi bambini che non se la possono permettere, mentre al pomeriggio fornisce tutte queste attività di tipo artistico che contribuiscono ad alleviare il lavoro di “baby sitter” ai genitori e contemporaneamente – come spiegato nell’articolo precedente – dà una prospettiva ai bambini, proiettandoli verso orizzonti meno miserabili.

Così la corrierina procede per le strade tormentate del Kerala: oggi è domenica e c’è meno traffico, ma piove ed è l’acquazzone più forte da quando siamo arrivati: proprio il giorno della gita! Siamo più volte costretti a fermarci dal vomito che ovviamente procede a catena (è così tutti gli anni, quando facciamo la gita, mi spiega Neema, che era venuta già rifornita dei sacchetti anti-vomito gentilmente concessi dalla Kuwait-Airlines) e dopo quasi un paio d’ore arriviamo al Thenmala Ecocenter, a 72 chilometri da Trivandrum.

Scendiamo e saliamo, nel senso che scendiamo dal nostro autobus e ci fanno salire su quello che ci porterà in giro per il parco (parola grossa! Uno si aspetta di vedere almeno qualche animale, ma neanche l’ombra! Ci dicono che è dovuto alla pioggia…) diciamo che ci porta ad un laghetto artificiale (carino, ammettiamolo), creato dalla costruzione di una diga, con tutt’attorno interessanti colline e formazioni geologiche particolari (fenditure tipo-kanyon) e una vegetazione lussureggiante. Ma da un declamato «ecocentro» attrezzato didatticamente, ci si aspetterebbe qualcosa di più…Comunque oggi è andata così: c’e’ stata la pioggia, acqua sopra & acqua sotto si potrebbe dire (dato che il pezzo forte è stato il lago…).

Torniamo indietro sul fatidico Mercedes, rivediamo il film (come non fosse bastato all’andata), Sevarash mi si accoccola addosso per addormentarsi. Oggi l’ho assunto come figlio adottivo: lui ci resterebbe anche più di un giorno e forse anche a me, che le gioie e i dolori della  paternità non ho sperimentato, potrebbe andar bene.

Al prossimo appuntamento!

Luciano


(*) Luciano Stella, vicentino, ha insegnato per anni Lettere all”I.P.S.I.A. “Fedele Lampertico” di Vicenza, con cui mantiene tuttora intensi rapporti, essendo il fondatore del «LAMPEX», l’Associazione degli Ex studenti Laperticani. Associazione a cui appartiene anche il direttore di GRILLOnews. Attualmente il professor Stella insegna Lettere all’Istituto per Geometri “A.Pozzo” di Trento.«Neema School» prende il  nome da Neema, una ragazza romana di 34 anni che 3 anni fa, venuta in Kerala per una vacanza, c’è rimasta ed ha fondato la scuola. Si definisce «drogata di bambini» e per la sua scuola, ci tiene particolarmente al carattere spontaneo, di fresca improvvisazione e all’impronta artistica che la caratterizzano.A sostegno dell’iniziativa è stata anche fondata un’Associazione no-profit, dal nome LOVE & KNOWLEDGE.  Se vuoi saperne di più, vai al sito: www.l-k.it