[La Jornada, Mexico • 17.10.04] Il Consiglio Superiore dell'Università di Buenos Aires ha conferito il titolo di dottore Honoris Causa al Premio Nobel per la Pace (1980) Adolfo Pérez Esquivel, per la sua lunga lotta in favore della pace nel mondo, i diritti umani, le sue attività artistiche e l'esercizio della docenza, tra altri motivi...

INTERVISTA AL NOBEL ADOLFO PÉREZ ESQUIVEL

Il Consiglio Superiore dell’Università di Buenos Aires ha conferito il titolo di dottore Honoris Causa al Premio Nobel per la Pace (1980) Adolfo Pérez Esquivel, per la sua lunga lotta in favore della pace nel mondo, i diritti umani, le sue attività artistiche e l’esercizio della docenza, tra altri motivi.
Nella risoluzione si menzionano, oltre al Nobel per la Pace, altri riconoscimenti come il Memorial Giovanni XXIII per la Pace, che gli assegnò Pax Cristi Internazionale quando era detenuto durante la dittatura militare (1976-1983) e anche i titoli Honoris Causa conferiti da Università degli Stati Uniti, Brasile, Bolivia e altri paesi.

Architetto, docente, artista plastico, un uomo profondamente solidale che, insieme alla sua famiglia, ha sofferto persecuzioni e ha aiutato a salvare molte vite con la creazione de istituzioni umanitarie nei momenti più duri della repressione, Pérez Esquivel ha commemorato in questi giorni i 30 anni della Fondazione del Servizio di Pace e Giustizia (Serpaj) dell’Argentina, di cui é titolare.

“Abbiamo commemorato un fatto che é legato alla solidarietà, all’amore e alla dignità umana, in momenti in cui vediamo gli orrori di guerre e invasioni contro paesi e quelli che si commettono contro popoli indifesi. Noi continuiamo a lottare per la pace e a credere che l’umanità incontrerà sempre strade per resistere all’orrore, come é stato dimostrato dal rifiuto, di moltitudini nel mondo, alla brutale invasione degli Stati Uniti all’Iraq e la tragedia a cui sta sottoponendo questo popolo che resiste a una occupazione immorale”, ha detto Pérez Esquivel in una intervista con La Jornada.

“Stiamo vedendo chiaramente quello che é capace di fare l’impero quando accelera il progetto di dominazione egemonica, con un presidente come George W. Bush, il cui governo sta violando tutti i diritti umani nel mondo. Inoltre ha fatto tabula rasa con le Nazioni Unite, con la legalità internazionale e nazionale, rifiuta gli accordi del Tribunale Penale Internazionale (TPI) e altri. É una dittatura mondiale, totalitaria e perversa; un governo imperiale che ha eliminato anche le libertà pubbliche nel suo paese e ha montato uno schema di disinformazione che non ha nulla da invidiare a quello intessuto dall’hitlerismo nella Germania nazista”.
Ricorda i giorni in cui cominciò questa storia di solidarietà che “non é mai terminata, perché adesso esiste anche il genocidio della fame e vari fronti di resistenza, come quello che lavora contro la proposta dell’Area di Libero Commercio per le Americhe (ALCA), impulsata dagli Stati Uniti, o i piani Colombia, Andina, Puebla Panamá e tanti altri, che rispondono al progetto geo-strategico di militarizzazione regionale che porta avanti Washington”.


Adolfo Pérez Esquivel fu tra i primi a denunciare i crimini della giunta militare argentina e a richiamare l’attenzione internazionale sul dramma dei desaparecidos. Entrato nel mirino della dittatura, fu trattenuto agli arresti per 13 mesi, subendo violenze e torture, e fu liberato solo in seguito a forti pressioni internazionali. Nel 1980 ottenne il premio Nobel per la Pace.