[GRILLOnews • 04.04.05] Il Comune di Lendinara, «Polesani nel Mondo», la Pro Loco C.S.S.A, l’Assessorato alle Attività Promozionali e Spettacolo delle province Padova e Rovigo e la Casa Circondariale di Rovino vi invitano a visitare“ la mostra pittorica nei negozi del centro di Lendinara, intitolata «CREATIVITÀ “DENTRO”: dai colori del carcere alla cittadinanza». Evento che si terrà e Lendinara venerdì 22 e sabato 23 aprile...

LENDINARA (RO), 22 E 23 APRILE. CREATIVITÀ “DENTRO”

Il Comune di Lendinara, «Polesani nel Mondo», la Pro Loco C.S.S.A, l’Assessorato alle Attività Promozionali e Spettacolo delle province Padova e Rovigo e la Casa Circondariale di Rovino vi invitano a visitare“ la mostra pittorica nei negozi del centro di Lendinara, intitolata «CREATIVITÀ “DENTRO”: dai colori del carcere alla cittadinanza». Evento che si terrà e Lendinara venerdì 22 e sabato 23 aprile.
 
La proposta di allestire una mostra con opere di detenuti, prodotte sia nei corsi organizzati all’interno del carcere sia spontaneamente, ha l’obiettivo di dare visibilità a lavori che altrimenti rimarrebbero sconosciuti e di dare la possibilità ai visitatori di riflettere su quali potenzialità l’arte, intesa nella sua accezione più ampia, può fare emergere in chi, per vicende personali, si trova in una condizione di disagio e di forzato isolamento.

Consapevolezza, fede e coraggio per E. Fromm permettono il dispiegamento dell’atteggiamento creativo “che ciascun essere umano potrebbe e dovrebbe realizzare. Educare alla creatività equivale educare alla vita”.

Per tutti gli esseri umani e quindi “anche” per chi è ristretto diventa di fondamentale importanza avere un’opportunità di educarsi alla vita: di confrontarsi con se stesso, con le parti più belle e umane che vivono in lui, con la sua parte più vera, con i suoi sogni e desideri, cioè con la sua creatività, con il suo essere uomo o donna.

Questa iniziativa vuole essere una finestra che si apre sul mondo del carcere per sentire e condividere le idee, le emozioni, le espressioni artistiche e lavorative di chi è recluso all’interno di quelle mura. In tale senso in questo progetto si parla di creatività “dentro”: dentro al carcere cioè dentro le migliaia di persone che compongono la variegata popolazione detenuta nei penitenziari italiani. Una creatività “dentro” che esce dalle persone detenute e dalle sbarre e parla con la cittadinanza e trasforma, quindi, in virtù comunicativa,  anche i detenuti in cittadini.

È importante sottolineare che esiste uno scarto fra ciò che sappiamo e ciò che vediamo. Questo rapporto non è mai definito una volta per tutte, Magritte nel quadro “La chiave dei sogni”, in modo surreale, dipinge questo scarto ineludibile fra la visione e le parole. E anche il carcere, nel suo essere istituzione, è surreale. L’arte, permettendo alla creatività di ognuno di avere un momento,  può essere un mezzo per fare vedere e “sentire” agli occhi quello che magari le parole non dicono.

I muri e le sbarre isolano chi è imprigionato dagli altri, dall’esterno, ma isolano anche chi è “fuori” in quanto non gli permettono di guardare e conoscere ciò che è dietro quelle mura. Le sbarre quindi devono essere prima disegnate, riconosciute come limite di comunicazione e confronto da entrambe le parti, per poter essere poi superate in un’ottica di incontro scevro da pregiudizi.

L’ambito artistico e creativo offrono questo spazio libero: è lo spazio dell’essere umano. L’opera e il momento creativo diventano quindi il luogo sicuro nel quale donne e uomini possono tracciare il loro cammino di educazione alla vita.

Si concorda nel ritenere che possa risultare quantomeno eccentrica “ai più” questa attenzione e sottolineatura di precise necessità esistenziali in carcere ma i bisogni dei detenuti non sono meramente pratici, sono necessità vitali, sono momenti di vita, di sentimenti da esprimere e lasciare uscire.  Sono bisogni “dentro”, sono necessità umane, troppo umane e fragili.

Il momento artistico, artigianale, del lavoro rispondono alla necessità di essere presenti a sé stessi, malgrado la paura di prendere in mano le redini di una vita slabbrata, malgrado la paura di scucirsi la bocca e urlare il dolore che si ha dentro.

La possibilità di dare un momento di creatività in carcere può diventare la sfida per chi crede nell’umano esserci, per chi crede nelle infinite possibilità dell’uomo, anche in detenzione, anche delinquente, anche colpevole di reati. È l’offerta di “educare alla vita”  attraverso la messa in gioco di se stessi nella creazione di un manufatto, di una poesia, del più umile lavoro.

Le finalità prevalenti delle attività espressive e di artigianato sono da ricondurre al tentativo di migliorare la “qualità della vita” del soggetto, intendendo con questo un miglioramento in una sfera più privata e soggettiva, rispetto a quella delle relazioni obbligate e “ristrette” del carcere.

Per i soggetti detenuti le attività creative (di laboratorio, spontanee, lavori artigianali) diventano una necessità per sopravvivere in situazioni di inattività forzata, di ozio e noia angoscianti, diventano una nuova possibilità. È  darsi un senso al troppo tempo inutile, avere un senso all’essere. Oltre che un bisogno di sopravvivenza psicologica sono legate anche ad un bisogno di lavoro di cui nei nostri penitenziari si sente la mancanza cronica. Uno dei problemi di chi sta “dentro” è trovare un lavoro che gli permetta, una volta uscito, di vivere onestamente senza ricadere così nelle spire della recidiva, scontata per chi non ha di che campare o di ricadere nella spirale dell’emarginazione.

Queste attività, artistiche o artigianali che siano,  diventano per i detenuti un  forte momento di riconoscimento sociale come cittadini-detenuti. Per la società sono un modo per restituire dignità a persone altrimenti relegate nell’oblio dell’inattività, poiché si ri-conosce loro il diritto alla partecipazione sociale, ovvero il diritto al lavoro. 

….perché non è vero che noi nasciamo una sola volta, noi nasciamo tutte le volte che, come diceva Marguerite Yourcenar, gettiamo uno sguardo più consapevole nei confronti del mondo, nei confronti della realtà, nei confronti dell’Altro
 

Programma

Venerdì 22 aprile alle ore 18.00 presso il «Caffè Grande»: presentazione Creatività “dentro”, con saluto delle autorità: Alessandro Ferlin (Sindaco città di Lendinara), Fabrizio Pavan (Assessore Città di Lendinara), Tiziana Virgili (Assessore Provinciale), Leonardo Signorelli (Direttore C.S.S.A di Padova e Rovino), Fabrizio Cacciabue (Direttore Carcere circondariale di Rovino). Intervengono:Laura Baccaro (psicologa), Padre Beppe (Comunità “La Fraternità”), Livio  Ferrari (Volontariato Carcerario di rovino),  Don Valentino Tonin (Presidente  Polesani nel Mondo), Giorgio Segato (critico d’arte), Vanio (pittore), Alfredo Paiola (Dirigente scolastico Ist. Statale d’Arte di Castelmassa), Marco Mariotti (Capo redattore Tele Estense Rovino). Alle ore 20.00: rinfresco presso Caffè Grande.
 
Sabato 23 aprile dalle ore 9.00 alle 13.00: Work shop aperto alle scuole della Provincia. Creatività “dentro”:  Gli spazi di incontro e di relazione dell’arte. Opere esposte: Vanio (pittore), Sedendo e mirando (classe 5^A Ist. D’arte di Castelmassa), Carlo Maria Fedele.
Percorso della Mostra: Piazza Risorgimento (Tessuti Rosachiara, Caffè Grande, Erboristeria Gaia, Panzerotteria da Mirco, Oltresport, L’altra bottega di Tania Cestari, Farmacia Zanetti, Cartolibreria Futura, Mazzetto Acconciatore, Miniutti Ferramenta Casalinghi, Centro Foto Costato), Via Garibaldi (Idee di Cose Così di Serena Armellin), Via Roma (Alimentari Promet), Piazza San Marco (Bar San Marco, Pengo Maria Giovanna Arredo Casa), Fioreria L’Armonia, Farmacia Mastelli, Bar Cafè Joly), Via Varliero (Orologeria Oreficeria Donerà, Piccoli Sapori, Intimo, Marinello Germano, Carriero Moto, Cicli, Elettrodomestici, La Sanitaria, Pasticceria SanRemo, Bar Okey, Ex Canei), Via Cavour (Tentazioni Intimo di Sicchiero Maria Luisa, Frisi Casalinghi – Giocattoli – Pelletteria, Marchina Carlo Elettrodomestici, Casa della Bomboniera, Secchiero Giovanni Tabaccheria, Piola Calzature, Pasticceria Canotto, Francis Shop, Zanin Abbigliamento, Ottica Secchiero, Bottega del Vino, Megara Caffè, Specchio Segreto, Non solo uomo, Casa albergo per anziani).
 
Il progetto propone: una Mostra – Mercato: luogo di incontro e di scambio tra artisti locali e artisti – detenuti; un momento di dialogo sull’arte come spazio comunicativo per tutti gli artisti; la vendita delle opere esposte; un  momento di confronto e di conoscenza tra il carcere e il mondo della scuola; un momento di visibilità dell’arte non solo a livello locale.