LETTERA. «DOVE ABBIAMO IL DIRITTO DI VIVERE?»

Caro cittadino di Arzignano, mi permette una domanda?: qual è la sua casa, la nostra casa?  Mi sorge questa domanda in seguito ad un episodio, a mio avviso increscioso e che indigna, avvenuto, suscitato da lei nell’isola ecologica di Arzignano, dove veniva a conferire i suoi rifiuti, sabato 21 maggio 2005.
 
Il fatto che mi ha disturbato è stato quando lei ha cominciato ad imprecare ed inveire nei confronti del personale addetto all’isola ecologica, in quel caso un africano del Senegal, perché  secondo lei non lo avrebbe subito aiutato a sollevare il sacco di verde (foglie o erba) ad un suo cenno d’aiuto per portarlo nel contenitore apposito.
 
Senza voler fare un processo all’intento dei fatti, siamo a disposizione  se lei vuole per un chiarimento, la cosa che mi ha rammaricato oltre al suo imprecare è stato l’invito da lei rivolto a questa persona a tornarsene a casa sua in Africa, in mezzo ai leoni e che non devono venir qua a comandare.
 
Ed ecco che mi sorge la domanda: “ma qual è casa sua, casa nostra?”, nel senso più ampio del termine. Forse, la domanda più giusta sarebbe: “dove abbiamo il diritto di vivere?”. Io che le scrivo sono nato e ho vissuto  la maggior parte della mia vita ad Arzignano, ma vivo a Castelgomberto. Qual è la casa mia? E’ Castelgomberto, o Arzignano? 
 
Questa persona, che per motivi di sussistenza ha dovuto lasciare il suo paese, il Senegal (dove, le assicuro, non vede l’ora di tornare): qual è la sua casa? Lei che si assurge l’arroganza di mandare a casa le persone, venendo all’isola ecologica, fa uno spostamento da casa sua all’isola, un posto messo a disposizione dal comune e con delle regole, per il rispetto di tutti. Anche lei, lì, è ospite.
 
Oppure, ognuno ha casa sua in base al colore della pelle? Che ci fanno tutti i bianchi in Africa, considerando che la maggior parte degli africani è di pelle scura? Il suolo, la terra che calpestiamo diventa nostra nel preciso momento in cui appoggiamo il piede?
 
Se è concesso il mio parere, io penso che in questa terra siamo tutti di passaggio, cioè ospiti e che i leoni siamo noi nel preciso momento che ci appropriamo delle cose, o che vorremmo sottomettere gli altri a noi.
 
Mario Fongaro



Mario Fongaro
è corresponsabile, per la Cooperativa Sociale” Insieme”, della gestione dell’isola ecologica di Arzignano (VI).