LIBRI. «SPAESATI. ITALIANI IN SÜDTIROL» DI LUCIO GIUDICEANDREA

Il «disagio degli italiani» è uno dei temi dominanti nel dibattito politico in Alto Adige. Un ‘disagio’ che la maggior parte degli osservatori considera il risultato della politica revanscista attuata dal partito di raccolta dei sudtirolesi. Senza dimenticare le responsabilità della Südtiroler Volkspartei, questo volume propone un’interpretazione radicalmente diversa. Esso ricerca le cause dell’attuale condizione di debolezza del gruppo altoatesino analizzando scelte e comportamenti del mondo politico e dalla società italiana. Lo Stato, i governi, le diverse tradizioni politico-culturali, la scuola, l’informazione: sono questi i soggetti che hanno guidato e accompagnato la comunità italiana nei decenni in cui si costruiva in questa terra il sistema dell’autonomia. E’ alle loro azioni e alle loro omissioni che bisogna guardare per spiegare le difficoltà del presente. «Spaesati – Italiani in  Südtirol» è un libro scritto da un altoatesino per gli altoatesini. Un invito argomentato e appassionato a riflettere sulle manchevolezze e sulle insufficienze della nostra storia, perché solo conoscendo i nostri errori potremo, in futuro, evitarli.

«SPAESATI. ITALIANI IN SÜDTIROL»

di Lucio Giudiceandrea

168 pag. – Edition Raetia 2007

15 euro – ISBN: 88-7283-285-3

A oltre trenta anni dall’entrata in vigore dello Statuto di autonomia per la provincia di Bolzano, la comunità italiana si trova al suo minimo storico quanto a consistenza numerica, forza economica, peso politico e influenza culturale. Una condizione che quasi unanimemente viene presentata come il risultato della ‘rivincita’ contro l’Italia e gli italiani attuata dalla minoranza sudtirolese e dal partito che storicamente la rappresenta, la Südtiroler Volkspartei. Quest’ultima avrebbe fatto dell’autonomia legislativa e amministrativa della provincia di Bolzano una sorta di apartheid, sia pure travestita.

«Spaesati, Italiani in Südtirol» presenta una lettura radicalmente diversa. Esso individua le cause della decadenza del gruppo altoatesino nella storia politica italiana, a Roma come a Bolzano. Il fascismo, la condotta dei  governi del dopoguerra, l’ignavia politica di cui ha dato prova lo Stato italiano alla prese con la questione sudtirolese hanno pesantemente pregiudicato i rapporti tra i due maggiori gruppi linguistici che vivono in Alto Adige. I sudtirolesi, impegnati nella «lotta contro Roma», hanno sviluppato una forte identità culturale e politica, rendendosi protagonisti di un’epica rinascita. Gli altoatesini, mandati nella nuova provincia da colonizzatori, sono stati di fatto abbandonati a se stessi quando le pressioni internazionali hanno costretto l’Italia a cedere buona parte della sua sovranità su questo angolo di nazione al governo locale.

Causa della debolezza del gruppo altoatesino sono inoltre le politiche sostenute dai diversi partiti italiani, nessuno dei quali è riuscito a proporre al proprio elettorato un progetto convinto, credibile e percorribile di adesione a questa terra e di partecipazione ai suoi destini. Insufficienze gravi hanno dimostrato anche la scuola e il mondo del giornalismo, che sono le maggiori agenzie di formazione di una comunità. Ancora oggi l’altoatesino medio conosce poco la storia, la cultura e la lingua più parlata del luogo in cui vive, trovandosi inevitabilmente svantaggiato sul mercato del lavoro e più in generale sul piano della competizione sociale e etnica. I pregiudizi e l’ostilità diffusi per decenni nei confronti del sistema dell’autogoverno locale non lo aiutano certo a trovare un suo ruolo, oggi che si sta pensando ad una una riforma dell’autonomia. L’altoatesino resta spaesato in una terra che conosce poco e che non riesce a sentire come propria.

Partendo da una serie di fatti e citazioni della cronaca locale, il saggio ricostruisce gli errori, le insufficienze e le manchevolezze di cui la società italiana e quella altoatesina si sono rese protagoniste – senza peraltro ignorare le responsabilità da parte sudtirolese. É una rassegna paradossale, perché mostra come spesso i ‘difensori’ degli italiani hanno finito in realtà per essere i loro più nefandi nemici.


L’AUTORE. LUCIO GIUDICEANDREA

Nato nel 1956 a Bressanone da una famiglia di origine calabrese. Laureato in filosofia, è autore di saggi, pubblicazioni e documentari televisivi di carattere storico e scientifico. Giornalista della sede Rai di Bolzano, segue con continuità la cronaca politica in Sudtirolo. Per diverse testate e rubriche giornalistiche realizza reportages nell’area tedesca e mitteleuropea. [Da Edition Raetia: “Spaesati. Italiani in Südtirol” (2006)].

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