LIBRI. «SULLE STRADE DELL’UTOPIA» DI PIER MARIA MAZZOLA

[GRILLOnews.it – 04.12.2011] Voleva «sprovincializzare l’università» don Tullio Contiero. Si mostrava forte con i forti, e debole con i deboli. Era attento ai grandi temi della cultura del nostro tempo. Tullio Contiero (1929-2006) è stato punto di riferimento per generazioni di universitari, a Bologna e non solo. Senza peli sulla lingua, ha scosso una moltitudine di giovani e li ha pungolati all’impegno a favore dei poveri, quelli della loro città non meno di quelli del Sud del mondo, vittima dell’Occidente. Li ha provocati a toccare con mano la realtà: dal 1968, ogni anno, immancabilmente, ha guidato goliardi e dottorini in visita all’Africa. Allo stesso modo in cui, nella Roma del dopoguerra, aveva trascinato nelle borgate i liceali di buona famiglia.

Pier Maria Mazzola

SULLE STRADE DELL’UTOPIA

Vita e scritti di Tullio Contiero

Con prefazione di mons. GianCarlo Bregantini e postfazione di Pietro Veronese

EMI (Editrice Missionaria Italiana) – anno 2011

160 pagg. – 12,00 euro

Acquista il libro online

Voleva «sprovincializzare l’università» don Tullio Contiero. Si mostrava forte con i forti, e debole con i deboli. Era attento ai grandi temi della cultura del nostro tempo. Tullio Contiero (1929-2006) è stato punto di riferimento per generazioni di universitari, a Bologna e non solo. Senza peli sulla lingua, ha scosso una moltitudine di giovani e li ha pungolati all’impegno a favore dei poveri, quelli della loro città non meno di quelli del Sud del mondo, vittima dell’Occidente. Li ha provocati a toccare con mano la realtà: dal 1968, ogni anno, immancabilmente, ha guidato goliardi e dottorini in visita all’Africa. Allo stesso modo in cui, nella Roma del dopoguerra, aveva trascinato nelle borgate i liceali di buona famiglia.

A Roma viene a contatto con una duplice realtà: da una parte centinaia di ragazzi benestanti, figli della più illustre borghesia romana, coltivati e sostenuti da un ottimo sistema scolastico che li rende professionisti qualificati e ben preparati. Dall’altra le famose “borgate” di Roma. Non quelle decantate nelle celebri romanze popolari, ma quelle dimenticate, animate da miseria e tanta solitudine, che illudono e poi deludono i tanti immigrati che salgono verso la capitale dalla Calabria e dal Sud.

In questa periferia, con stile progressivo, entra Contiero con i suoi giovani della scuola. Usa uno slogan, riuscitissimo: «Maledetta la scienza che non si trasforma in Amore» che caratterizzerà la sua opera e questo stile di vita. Tutto deve servire per capire il mondo, per cogliere i segni di Dio tra di noi, ma poi, questa conoscenza, questo incontro con la Verità deve trasformarsi in amore, in carità concreta e fattiva.

Ecco perché a un certo punto, nella vita di don Contiero, fatto prete a Bologna nel 1963 entra il continente Africa. Don Tullio scopre che quei viaggi, con gli studenti universitari, che si occupano di medicina, farmacia, agraria, scienze politiche, giurisprudenza stimolano domande e riflessioni: perché c’è la povertà? È innata o creata? E chi la vuole? Chi la alimenta? Quale meccanismo ne impedisce la soluzione? Non sono domande poste a livello accademico ma diventano vere e precise, perché davanti agli occhi dei giovani universitari bolognesi ci sono le baracche delle periferie di Tanzania e di altri paesi poveri. La sua eredità spirituale è raccolta dal Centro Studi «Giuseppe Donati» di Bologna.

Sulle strade dell’utopia fa parte della collana Pietre Angolari, inaugurata all’inizio del 2011 per celebrare i testimoni del nostro tempo e confrontare su di essi le nostre motivazioni e il nostro impegno di vita.

L’AUTORE

Pier Maria Mazzola è giornalista, con esperienza a «Nigrizia» e altre riviste missionarie. Curatore di «Giorni d’Africa» (Emi, 2006) e «Leoni d’Africa» (Epoché, 2008), attualmente è direttore editoriale dell’Emi.