«MANI SPORCHE», PIÙ DI 200 PERSONE PER TRAVAGLIO A ISOLA DELLA SCALA (VR)


«Il Paese è ormai berlusconizzato: oggi c’è un berlusconismo post-berlusconiano molto diffuso anche a sinistra». Sono parole del giornalista Marco Travaglio, pronunciate martedì 18 dicembre 2007 ad Isola della Scala nel corso della presentazione del suo ultimo libro «Mani sporche», appena uscito, scritto con Gianni Barbacetto e Peter Gomez per i tipi di «Chiarelettere».

Ad invitare il noto cronista nel Comune della Bassa veronese è stata l’associazione culturale «Nogara-Europa» presieduta da Michele Turazza, instancabile organizzatore di eventi all’insegna della legalità, in collaborazione con la locale libreria «Piccolo Principe».

Numerosa la partecipazione: più di duecento persone, infatti, hanno gremito l’auditorium Santa Maria Maddalena per l’incontro, intitolato «Informazione e politica», che è stato moderato dal giurista Francesco Moroni. Parecchi i volti giovani tra i presenti che hanno seguito le due ore e mezza di intervento-fiume di Travaglio, il quale ha menato fendenti a destra e a manca, senza peli sulla lingua.

In «Mani sporche» sono descritte le vicende politiche e giudiziarie italiane dalla metà del 2001, quando il Cavaliere ritornò alla guida del Paese, ai nostri giorni. Nelle 914 pagine, con abbondanza di particolari, vengono narrati quasi sette anni di leggi inique e di scandali, dalla depenalizzazione del falso in bilancio ai crac finanziari, dalle nuove Tangentopoli all’indulto, fino ai più recenti casi «De Magistris» e «Forleo».

marco travaglio«Alcuni comportamenti – ha dichiarato il giornalista torinese – da illegali sono divenuti legali». Dunque, nessun miglioramento dopo «Mani Pulite», anzi, adesso è scomparsa perfino «la vergogna». «Abbiamo dedicato il prologo del libro al caso ‘Sismi’ – ha spiegato Travaglio – perché è una specie di cifrario per leggere tutte le scelte politiche in materia di giustizia che sono state fatte nei cinque anni del governo Berlusconi». Nell’ufficio di Pio Pompa, «oscuro analista del Servizio segreto militare» sono stati rinvenuti dossier «che riguardavano giornalisti, magistrati, politici di opposizione, imprenditori: tutta gente disarmata» ha ricordato il cronista secondo il quale «il Sismi era diventato un servizio segreto di Berlusconi: questo è illegale».

Poi ha proseguito: «É abbastanza deprimente vedere come sulle ragioni della paralisi italiana si continuano a scambiare le cause con gli effetti». Per Travaglio il problema dei problemi è «l’informazione deformante» che ci impedisce di focalizzarli «e quindi non riusciamo mai ad incidere sulle cause». «Non c’è più dialettica seria nell’informazione e nella società» ha affermato il giornalista. In questi anni, il potere ha tagliato le unghie a magistrati e giornalisti. Sulla richiesta di trasferimento del pm De Magistris formulata dal ministro della giustizia Mastella, coinvolto nelle indagini dell’inchiesta «Why Not» condotte proprio dal magistrato calabrese, Travaglio ha osservato che una cosa del genere non è accaduta neppure col governo Berlusconi.

«I giudici vengono attaccati da tutti e difesi da nessuno» ha ribadito Travaglio che, scagliandosi contro il bavaglio alla stampa sulle indagini giudiziarie rappresentato dal disegno di legge ‘Mastella’ in attesa di approvazione definitiva, ha citato nel suo intervento Enzo Biagi: «Alla fine il reato più grave diventa quello di chi racconta certe cose, anziché di chi le fa. La colpa, invece, non è dello specchio ma di chi ci sta davanti».

Marco Scipolo