PENA DI MORTE. L’ASSEMBLEA GENERALE ONU DICE SI ALLA MORATORIA

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato, il 18 dicembre 2007, la moratoria universale sulla pena di morte. I voti a favore sono stati 104, quelli contrari 54, le astensioni 29.



Il palazzo di vetro dellonu a new yorkIl governo italiano, che ha sostenuto con forza l’iniziativa all’Onu, era rappresentato al Palazzo di Vetro dal ministro degli Esteri e vicepremier Massimo D’Alema. Proprio D’Alema in mattinata si era detto ottimista e aveva parlato di «risoluzione di portata storica». La moratoria è stata approvata alle 11,45 ora di New York, le 17,45 in Italia, dopo le dichiarazioni di voto contrarie di Antigua e Barbuda, Barbados, Singapore e Nigeria e quella favorevole del rappresentante del Messico.

Alla fine i voti a favore sono stati cinque in più rispetto a quanto pronosticabile nelle migliori previsioni. E, soprattutto, è stata superata agevolmente la soglia «psicologica» dei cento sì che dà al provvedimento maggiore forza e consistenza.

Proponiamo di seguito il testo della risoluzione e il prospetto riassuntivo del voto espresso da ogni singola nazione:

TESTO DELLA RISOLUZIONE PER LA MORATORIA SULLA PENA DI MORTE

New York, 18.12.2007

L’Assemblea Generale,

Guidata dagli obiettivi e dai principi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite;

Richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e la Convenzione sui Diritti del Fanciullo;

Richiamando le risoluzioni sulla «questione della pena di morte» adottate nel decennio passato dalla Commissione dei Diritti Umani in tutti le sue sessioni, di cui l’ultima è la E/CN.4/RES/2005/59 che chiedeva agli Stati che ancora hanno la pena di morte di abolirla completamente e, nel frattempo, di stabilire una moratoria delle esecuzioni;

Richiamando gli importanti risultati ottenuti dall’ex Commissione dei Diritti Umani sulla questione della pena di morte e considerando che il Consiglio Diritti Umani possa continuare a lavorare su questo tema;

Considerando che l’uso della pena di morte mina la dignità umana e convinti del fatto che una moratoria sulla pena di morte contribuisca al miglioramento e al progressivo sviluppo dei diritti umani; che non esiste alcuna prova decisiva che dimostri il valore deterrente della pena di morte; che qualunque fallimento o errore giudiziario nell’applicazione della pena di morte è irreversibile e irreparabile;

Accogliendo con favore le decisioni prese da un crescente numero di paesi di applicare una moratoria delle esecuzioni, in molti casi seguite dall’abolizione della pena di morte;

1. Esprime la sua profonda preoccupazione circa la continua applicazione della pena di morte;

2. Invita tutti gli Stati che ancora hanno la pena di morte a:

(a) rispettare gli standard internazionali che prevedono le garanzie che consentono la  protezione dei diritti di chi è condannato a morte, in particolare gli standard minimi, stabiliti dall’annesso alla risoluzione del Consiglio Economico e Sociale, 1984/50;

(b) fornire al Segretario Generale le informazioni relative all’uso della pena capitale e il rispetto delle garanzie che consentono la protezione dei diritti dei condannati a morte;

(c) limitarne progressivamente l’uso e ridurre il numero dei reati per i quali la pena di  morte può essere comminata;

(d) stabilire una moratoria delle esecuzioni in vista dall’abolizione della pena di morte;

3. Invita gli Stati che hanno abolito la pena di morte a non re-introdurla;

4. Chiede al Segretario Generale di riferire sull’applicazione di questa risoluzione alla 63ma sessione;

5. Decide di continuare la discussione sulla questione durante la 63ma sessione allo stesso punto all’ordine del giorno.

RISULTATO DELLA VOTAZIONE IN ASSEMBLEA GENERALE SULLA RISOLUZIONE PER UNA MORATORIA SULLA PENA DI MORTE

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti, la risoluzione per la moratoria della pena di morte.

Di seguito i voti:

Contrari alla pena di morte

Italia, Albania, Algeria, Andorra, Angola, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Benin, Bolivia, Bosnia ed Herzegovina, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Canada, Capo Verde, Cile, Colombia, Congo, Costa Rica, Costa d’Avorio, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Dominicana Repubblica, Ecuador, El Salvador, Estonia, Finlandia, Francia, Gabon, Georgia, Germania, Grecia, Guatemala, Haiti, Honduras, Ungheria, Islanda, Irlanda, Israele, Kazakhstan, Kiribati, Kyrgyzstan, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Madagascar, Mali, Malta, Marshall Islands, Mauritius, Mexico, Micronesia (Federated States of), Moldova, Monaco, Montenegro, Mozambico, Namibia, Nauru, Nepal, Olanda, New Zealand, Nicaragua, Norvegia, Palau, Panama, Paraguay, Philippines, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, Rwanda, Samoa, San Marino, Sao Tome and Principe, Serbia, Slovakia, Slovenia, Sudafrica, Spagna, Sri Lanka, Svezia, Svizzera, Tajikistan, The former Yugoslav Republic of Macedonia, Timor-Est, Turchia, Turkmenistan, Tuvalu, Ucraina, Regno Unito, Uruguay, Uzbekistan, Vanuatu, Venezuela.

Favorevoli alla pena di morte

Afghanistan, Antigua and Barbuda, Bahamas, Bahrain, Bangladesh, Barbados, Belize, Botswana, Brunei, Ciad, Cina, Comoros, Corea del Nord, Dominica, Egitto, Etiopia, Grenada, Guyana, India, Indonesia, Iran, Iraq, Jamaica, Giappone, Giordania, Kuwait, Libia, Malaysia, Maldive, Mauritania, Mongolia, Myanmar, Nigeria, Oman, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Qatar, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Arabia Saudita, Singapore, Isole Solomon, Somalia, Sudan, Suriname, Siria, Thailandia, Tonga, Trinidad and Tobago, Uganda, Stati Uniti d’America, Yemen, Zimbabwe.

Astenuti

Bielorussia, Bhutan, Camerun, Repubblica Centrafricana, Cuba, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Eritrea, Fiji, Gambia, Ghana, Guinea, Kenya, Laos, Libano, Lesotho, Liberia, Malawi, Morocco, Niger, Corea del Sud, Sierra Leone, Swaziland, Togo, Emirati Arabi Uniti, Tanzania, Viet Nam, Zambia.

Assenti

Guinea-Bissau, Perù, Senegal, Seychelles, Tunisia.