[Luca Angelici (Corriere della Sera) • 04.03.04] Forse, alla voce «ecoincentivo» nel vocabolario si dovrà aggiungere un significato in più. Perché quello che si sono inventati alla Huntsman, azienda chimica con 206 dipendenti che produce sostanze-base per detersivi a Castiglione delle Stiviere, è un premio economico che ha a che fare con la tutela dell'ambiente, ma non con marmitte catalitiche e auto da rottamare...

MENO RIFIUTI, ECO-PREMIO AGLI OPERAI

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (Mantova)-Forse, alla voce «ecoincentivo» nel vocabolario si dovrà aggiungere un significato in più. Perché quello che si sono inventati alla Huntsman, azienda chimica con 206 dipendenti che produce sostanze-base per detersivi a Castiglione delle Stiviere, è un premio economico che ha a che fare con la tutela dell’ambiente, ma non con marmitte catalitiche e auto da rottamare. In sostanza, operai e tecnici si sono impegnati ad avere un occhio più attento su processi produttivi, perdite, sprechi e operazioni di lavaggio degli impianti, per ridurre gli scarti di produzione. Così, le acque da depurare a fine ciclo sono meno cariche di inquinanti, l’azienda risparmia sia perché spreca meno materia prima, sia perché abbatte i costi di depurazione. E l’ambiente ci guadagna perché i depuratori lavorano con minor carico. Ma, e qui viene il bello, a guadagnarci sono anche i lavoratori. Lunedì, quando arriverà la busta paga di febbraio, si ritroveranno 608 euro come eco-premio annuale. «Alla Huntsman – dice Marco Venturini, della Filcea-Cgil – c’era già da anni un premio di produzione legato a reddito aziendale, produttività per addetto e assenteismo. Ma non si riusciva ad andare molto oltre i 400 euro annui. Poco, in tempi di carovita galoppante. Così abbiamo studiato con la controparte una formula aggiuntiva che facesse risparmiare l’azienda, guadagnare i lavoratori e migliorare l’ambiente». I risultati del 2003, primo anno di sperimentazione, sono andati oltre le previsioni. «Ogni impianto – spiega Giuliano Cremonesi, general manager di Huntsman Italia – ha un contatore che segnala la quantità di Cod, il materiale di scarto da depurare. Nel 2003 ne abbiamo prodotto 576 mila chili meno dell’anno prima». Calcolatrice alla mano, fanno 150 mila euro risparmiati. Il 60% è finito nelle tasche degli operai (e, in misura minore, degli impiegati, ai quali andranno 152 euro), l’altro 40% all’azienda, che lo investirà in tecnologie per migliorare sicurezza degli impianti e tutela dell’ambiente.