[Autori vari • 28.06.05] Migliaia di bambini del Niger presto moriranno di fame se le nazioni ricche del mondo non invieranno il cibo necessario a fermare una crisi alimentare divenuta disastrosa. L'allarme arriva dal capo missione di Medici senza frontiere (Msf) nel Paese africano...

NIGER. È IN CORSO UNA CATASTROFE UMANITARIA

Migliaia di bambini del Niger presto moriranno di fame se le nazioni ricche del mondo non invieranno il cibo necessario a fermare una crisi alimentare divenuta disastrosa. L’allarme arriva dal capo missione di Medici senza frontiere (Msf) nel Paese africano.

“Nessuno si preoccupa di uno scenario che i grandi Paesi donatori sembrano avere accettato”, ha detto Johanne Sekkenes. E i dati che giungono dai centri di assistenza alimentare di Msf sottolineano la portata di una tragedia che si sta compiendo sotto gli occhi della comunità internazionale: in quello di Maradi, nel sud, arrivano ogni settimana 250 bambini malnutriti, tre volte quanti furono assistiti lo scorso anno. Il territorio del Niger è vastissimo e in gran parte desertico. I dodici milioni di abitanti sopravvivono confidando nelle pioggia, quando quest’ultima arriva.

A Niamey, la capitale, l’unica risorsa per la sopravvivenza è costituita dal fiume che attraversa la città. Nel momento in cui il G8 si appresta a discutere il piano britannico per sottrarre l’Africa alla morsa della povertà, Msf avverte: “Il mondo non sa nemmeno dove sia, il Niger. Non c’e’ interesse a investire o a fare di questo Paese il destinatario delle donazioni“. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, sono oltre tre milioni le persone che hanno bisogno urgente di cibo.
 
Anche l’Agenzia di stampa Misna sottolinea che «Si aggrava l’emergenza alimentare in Niger, dove a causa della prolungata siccità e del passaggio delle locuste oltre 3 milioni e mezzo di persone hanno urgente bisogno di generi di prima necessità. Il Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp) sta contrattando l’acquisto di nuove derrate, principalmente riso, con alcuni Paesi dell’Africa Occidentale, con l’obiettivo di garantire la distribuzione di alimenti a 800.000 nigerini almeno fino ai raccolti del prossimo settembre».

«Il nostro problema ora è l’approvvigionamento. È una corsa contro il tempo» ha detto Giancarlo Cirri, rappresentante del Pam in Niger, precisando che il programma dell’Onu ha già distribuito 11.000 tonnellate di cereali, soprattutto miglio e sorgo, e pianifica di consegnarne prossimamente altre 7.700.

E l’organizzazione non governativa ‘Medici senza frontiere’ aggiunge che gli aiuti alimentari sono ancora insufficienti e in larga parte inaccessibili alla popolazione nigerina: “Oggi esistono prodotti nutrizionali di facile impiego per i bambini che consentirebbero di salvare molte vite in poche settimane di trattamento”.

Già nell’ottobre scorso il governo di Niamey e i Paesi donatori avevano riconosciuto la gravità dell’emergenza, “ma – sempre secondo Msf – nove mesi dopo nessuna distribuzione gratuita di cibo è stata effettuata e le famiglie non hanno più risorse per procurarsi l’alimento base, il miglio”.

L’ong ha rivolto un appello alle autorità nigerine, ai ‘donors’ e alle altre organizzazioni umanitarie affinché effettuino “operazioni di soccorso alle popolazioni che vivono nei villaggi più colpiti”, garantendo anche “l’accesso alle cure gratuite per i bambini sotto i cinque anni”.

Vi segnaliamo infine che la rivista missionaria Nigrizia dedica la prima pagina (e il dossier) del prossimo numero di luglio-agosto proprio al Niger.


Fonte: Vita (a cura di Joshua Massarenti) e Misna. Approfondimento a cura di GRILLOnews