[Nadia Minardi • Maggio 1998] Sport accessibile a pochi perché troppo complesso? Confesso che questo era anche il mio pensiero fino a quando ho voluto conoscere più a fondo una scacchiera. Da allora mi sono incredibilmente appassionata al punto di voler aprire un circolo: “L'Arrocco Club” che, a differenza dei circoli già esistenti sul territorio, rivolge la propria attenzione in particolare al disabile...

SCACCO ALL’HANDICAP CON L’ARROCCO CLUB

Sport accessibile a pochi perché troppo complesso? Confesso che questo era anche il mio pensiero fino a quando ho voluto conoscere più a fondo una scacchiera. Da allora mi sono incredibilmente appassionata al punto di voler aprire un circolo: “L’Arrocco Club” che, a differenza dei circoli già esistenti sul territorio, rivolge la propria attenzione in particolare al disabile. Questo sport, infatti, può essere praticato da tutti senza discriminazioni, in quanto non si basa sulla forza fisica di una persona, bensì sulle sue capacità intellettive. C’è chi sostiene che si usa anche buona parte di fantasia ma quello che io, persona disabile e presidente di questo circolo, vorrei, con tutte le mie forze, è la possibilità di trovare, tramite gli scacchi, un modo nuovo, diverso, interessante, di integrarsi, di confrontarsi e di competere alla pari, magari superando gli scogli che l’handicap presenta, in quanto ci troviamo in spazi accessibili e idonei in tutti i sensi: le barriere architettoniche e psicologiche vengono superate dalla persona che realmente desidera inserirsi, senza paura di essere in qualche modo giudicata “diversa”. Vogliamo fare qualcosa in questo campo, anche se per il momento non c’è adeguata risposta. Diffidenza per una cosa che non si conosce? Allora perché non contattarci, non venire a vedere come lavora questo circolo un po’ anomalo ma anche interessante. La nostra attività si svolge il sabato pomeriggio, dalle 15 alle 19 in via Brunelleschi, 12 a Verona. Cerchiamo di far conoscere il gioco degli scacchi sia al principiante, sia a chi è già un po’ più esperto, tenendo un’ora di lezione: poi si gioca e chi vuole progredire ci riesce! I disabili devono capire, a mio avviso, che restare nel ghetto perché più protettivo e confortevole, non ha senso; dirò di più: la società fa già da sola la parte del leone, per cui è bene che si cerchi di reagire tenendo testa ai problemi con più grinta che si può. Se volete contattarmi sarò felice di potervi dare ulteriori informazioni. Nadia Minardi

Nadia Minardi abita a Verona in via C. Fincato 1/C – c.a.p. 37131 telefono 045/534551.