[Michela Faccioli • 07.02.05] Un percorso di testimonianza nella storia della deportazione in Italia. In occasione del sessantesimo dalla Liberazione e dalla fine della persecuzione nazi-fascista, sosterà nella Stazione Porta Nuova di Verona "il Treno della Memoria e dei Diritti Umani", da giovedì 24 a sabato 26 febbraio 2005...

VERONA, 24-26 FEBBRAIO. IL TRENO DELLA MEMORIA E DEI DIRITTI UMANI

In occasione del sessantesimo dalla Liberazione e dalla fine della persecuzione nazi-fascista, sosterà nella Stazione Porta Nuova di Veronail Treno della Memoria e dei Diritti Umani“, da giovedì 24 a sabato 26 febbraio 2005.
 
L’iniziativa è promossa da: associazione universitaria Onda Studentesca, Università degli Studi di Verona, ESU, Assessorati alla Cultura, all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Verona. Collaborano: Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, ANPI, ANPPIA, FIAP,ANED, ARCI Nuova Associazione, Comunità Ebraica.

Nella stazione è presentato al pubblico l’evento “Deportazione. Viaggio nella perdita dei diritti umani“, spettacolo a percorso per attore e novanta spettatori, ideato e diretto da Beppe Rosso insieme ad Antonio Cassarà ed Elena Castelli. La partecipazione è gratuita ed è necessaria la prenotazione.
 
Verona, Stazione di Porta Nuova, 24-26 febbraio 2005

tutte le mattine ore 9.30 – 10.30 – 11.30
(per le scuole secondarie di primo e secondo grado)
venerdì 25 febbraio anche ore 16.30 (per la cittadinanza)
sabato 26 febbraio anche ore 15.30 (per la cittadinanza)
 
Per le prenotazioni, il Comune mette a disposizione i seguenti numeri: 045/ 8079652 oppure 045/8079666.

 
Il Progetto  
 
Il Progetto è curato da Antonio Cassarà ed Elena Castelli. Il 27 Gennaio è ricorsa la giornata mondiale dedicata alla memoria. In quella data, nel 1945, fu liberato il Lager di Auswitz, ma si dovette aspettare la primavera inoltrata prima che tutti i campi di concentramento e di sterminio fossero liberati. Furono i mesi delle marce della morte e dei trasferimenti forzati da un campo all’altro: i nazisti avrebbero voluto che nessun deportato giungesse vivo nelle mani degli alleati, per non lasciare testimonianze dell’eccidio.

Il progetto “Treno della memoria e dei diritti umani” allestisce un convoglio che parte, virtualmente, il 27 Gennaio 2005 e attraversa l’Italia nei mesi che segnarono le marce della morte, fino alla chiusura definitiva (8 Maggio) di tutti i campi di concentramento. Il treno è fermo mentre il pubblico si muove. L’intento è di spiegare, con l’aiuto delle tecniche teatrali, come si sono svolti gli eventi e di riprodurre l’atmosfera di quei terribili momenti.

L’esperienza è iniziata nel 2000 in forma sperimentale e stanziale con il Settore Musei del Comune di Torino nell’ambito della realizzazione del Museo Diffuso della Guerra, della Deportazione, della Liberazione e dei Diritti Umani. Dal 2001 la manifestazione ha toccato 25 città italiane, tre le quali Roma, ed è stata vista da oltre 45.000 spettatori di cui più di 30.000 studenti. Ne hanno parlato periodici e quotidiani nazionali, televisioni pubbliche e private a livello locale, nazionale ed estero. E’ sostenuta dalle Associazioni della Resistenza, della Deportazione e dell’Internamento nazionali, dagli Istituti di Storia della Resistenza e della società contemporanea. In ogni città ha ricevuto il contributo di Enti Locali e sponsor privati.
 
Ad ogni tappa, nelle stazioni, è presentato al pubblico l’evento “Deportazione”. Viaggio nella perdita dei diritti umani”, spettacolo a percorso per attore e 90 spettatori, ideato e diretto da Beppe Rosso insieme ad Antonio Cassarà ed Elena Castelli. Le stazioni, luogo simbolo della partenza dei deportati, si trasformano in “spazio di incontro e memoria” per testimoniare quel viaggio verso i Lager, che per molti fu senza ritorno, e per non dimenticare il più grande sterminio che ha segnato l’Europa nel secolo appena trascorso; un incontro tra la storia, il narratore ed il pubblico che spostandosi di vagone in vagone, diventa anch’esso protagonista.

“Deportazione. Viaggio nella perdita dei diritti umani” è una particolare forma di teatro che utilizza gli spazi e la materia che concretamente segnarono la deportazione. Lo spettacolo, senza escludere il pubblico più ampio, vuole parlare in particolare ai giovani e agli studenti, proponendo loro un’esperienza attiva e coinvolgente. Al termine di ogni percorso condotto dall’attore, un sopravvissuto, diverso di volta in volta, porta la sua testimonianza. Il testo è costruito con il contributo degli Istituti Storici della Resistenza e con il lavoro di ricercatori universitari; una parte della narrazione è sempre dedicata alle città in cui si ferma il convoglio e varia di tappa in tappa per dar voce alla storia di quella comunità. In questo modo il treno lungo la strada “cresce”, e si fa contenitore di esperienze e di nomi.
 
Il convoglio, composto da cinque carri merci, è fermo nella stazione ferroviaria su un binario che permette al pubblico un accesso facile e protetto.

L’evento, realizzato al mattino, è rivolto alle scuole ed è particolarmente adatto agli studenti delle classi medie (dai 12 ai 19 anni). Sono previste anche più repliche pomeridiane, aperte a tutti. Ad ogni replica può assistere un gruppo di non oltre 90-100 visitatori.

La partecipazione è gratuita ed è necessaria la prenotazione. Ogni replica dura circa 50 minuti. La narrazione è fatta da un attore professionista.