[GRILLOnews • 09.03.05] “Peace Brigades International” (PBI - organizzazione nonviolenta che ha lo scopo di favorire la Pace e la Giustizia in zone di conflitto e di grave violazione dei Diritti Umani)  organizza a Vicenza il 28 e 29 maggio, un fine settimana formativo sul Teatro dell’Oppresso, sulle possibili ricadute nel quotidiano e sulle valenze nonviolente di questo strumento di coscientizzazione...

VICENZA, 28-29 MAGGIO. TEATRO DELL’OPPRESSO

“Peace Brigades International” (PBI – organizzazione nonviolenta che ha lo scopo di favorire la Pace e la Giustizia in zone di conflitto e di grave violazione dei Diritti Umani)  organizza a Vicenza il 28 e 29 maggio, un fine settimana formativo sul Teatro dell’Oppresso, sulle possibili ricadute nel quotidiano e sulle valenze nonviolente di questo strumento di coscientizzazione.

Le tecniche che verranno sperimentate nelle due giornate formative saranno: 1. Giochi/Esercizi: un primo modo di fare teatro che utilizza il gioco e l’esercizio per creare clima e gruppo. “C’è molto gioco nell’esercizio e molto esercizio nel gioco” (A. Boal). Dialogo e monologo si incontrano e fondono per divenire contenuto; 2. Teatro Immagine: verbale e non verbale si confrontano. Il corpo si racconta e ci racconta dei possibili immaginari nati dall’esperienza del vivere. 3. Teatro Forum: raccoglie e valorizza l’esperienza dei giochi/esercizi e del teatro immagine fino ad arrivare alla messa in scena dei personaggi e della loro storia. La peculiarità di questa tecnica sta nell’interagire del pubblico con gli attori, in una continua ricerca di strategie per uscire dal conflitto e/o dall’oppressione.

La tecnica del Teatro dell’Oppresso è stata elaborata a partire dagli anni sessanta dal regista brasiliano Augusto Boal come strumento di coscientizzazione ed elaborazione delle situazioni di oppressione e conflitto.  Il corso è condotto da Fernando Angelucci, educatore e formatore con decennale esperienza nel campo del TDO integrata da percorsi in bioenergetica, teatro danza e costellazioni sistemiche.
 
A chi è rivolto
Il corso è rivolto a chiunque voglia sperimentarsi nel teatro, anche senza precedenti esperienze, per acquisire strumenti educativi volti al cambiamento. “Tutti possono far teatro, anche gli attori” (A.Boal)
 
Costi
La quota di partecipazione è di 90 euro. I proventi saranno destinati al finanziamento dei Progetti PBI (il corso rientra nelle attività di raccolta fondi con cui PBI sostiene il proprio lavoro).
La quota comprende le attività formative e il materiale; vitto e alloggio sono invece a carico dei partecipanti (per chi ne avesse necessità, possono essere cercate forme di ospitalità presso famiglie. A Vicenza esiste anche un ostello).
 
Scadenza
Il corso è aperto ad un massimo di 25 partecipanti. E’ necessario far pervenire la propria iscrizione entro e non oltre il 10 maggio 2005. Entro il 20 maggio PBI darà conferma delle iscrizioni, restituendo la quota a coloro la cui iscrizione non è stata accettata ed inserendo i loro nominativi in una lista d’attesa.
 
Orario e sede
Da sabato 28/5 dalle 14.00 alle 19.00, a domenica 29/5 dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30 presso la “Casa dell’Immacolata”,  via Mora 57 a Vicenza.
 
Iscrizioni-Informazioni
Inviare l’adesione alla mail [email protected]  e versare la quota di pre-iscrizione di 40 euro sul ccp. n° 13104369 intestato a Associazione PBI Italia –  specificando nella causale “iscrizione TDO Vicenza”.
L’iscrizione viene considerata effettiva solo dopo il pagamento di tale quota. Tel. per informazioni 0444/912685 (segreteria telefonica) o email [email protected] .



Cosa fanno le PBI

L’intervento delle PBI, che avviene solo se richiesto da un gruppo locale che lotta senza ricorso alla violenza, si attua con metodi di nonviolenza attiva mediante l’invio di équipe preparate di volontari/e che: assumono il ruolo di testimoni internazionali mediante la loro presenza fisica; offrono a persone e gruppi in pericolo per le loro attività un servizio di scorta non armata; raccolgono e diffondono informazione sulla situazione generale del paese; forniscono apporti concreti al processo di pace con percorsi di formazione alla risoluzione nonviolenta dei conflitti.
 
Dove lavorano
Attualmente le PBI hanno progetti con équipe di volontari/e in Colombia, Guatemala, Messico e Indonesia. Continuamente pervengono nuove richieste da altre zone di conflitto che vengono valutate in base a criteri di opportunità, efficacia e risorse disponibili.
 
La Rete d’Appoggio
Il lavoro delle équipe è collegato a livello internazionale ad una Rete d’Appoggio di sostenitori  pronti  all’invio  di  telegrammi,  fax,  e-mail e lettere alle autorità ogni volta che tale intervento è ritenuto utile a salvare qualcuno in pericolo.
 
Le PBI in Italia
Le PBI sono presenti in 16 paesi del mondo tra cui l’Italia, con un’associazione nata nel 1988 e che attualmente si propone i seguenti obiettivi: diffusione delle informazioni provenienti dalle équipe; formazione alla nonviolenza e addestramento dei nuovi volontari; mantenimento e ampliamento della Rete d’Urgenza; organizzazione di campagne d’appoggio ai progetti; mantenimento e finanziamento dell’organizzazione; ampliamento delle PBI. La gestione dell’organizzazione, affidata all’impegno volontario di chi ne condivide mezzi e fini, avviene mediante gruppi di lavoro che si occupano delle varie funzioni.
 
Lle PBI sono indipendenti da qualsiasi istituzione politica, economica o religiosa e il loro finanziamento deriva esclusivamente da donazioni private (in gran parte dall’autofinanziamento degli stessi soci/e e volontari/e e dai contributi che derivano dall’organizzazione di momenti pubblici di informazione) oltre che da fondazioni e gruppi che lavorano sui temi della Pace e dello sviluppo.