VICENZA. ANCHE TANTI PRETI NEL MOVIMENTO «NO DAL MOLIN». MA LA CURIA SI DISSOCIA


Si mobilitano i sacerdoti vicentini – ma non la Curia – in vista della grande manifestazione europea del prossimo 14-16 dicembre contro la costruzione di una nuova base militare statunitense nell’aeroporto civile Dal Molin. In più di cinquanta hanno redatto e consegnato a Paolo Costa, rappresentante della Presidenza del Consiglio per le questioni relative all’attuazione della base Dal Molin, un documento con il quale manifestano la loro opposizione alla base.

Siamo «un gruppo di preti con una storia fatta di nonviolenza, di annuncio evangelico in favore della pace e della giustizia», aggiungono i sacerdoti che, precisano, provengono da esperienze diverse: quelle dei preti operai e della pastorale del lavoro, del mondo dell’emarginazione e della missione Nel Terzo Mondo, «la maggior parte immersa nella vita quotidiana delle nostre parrocchie».

«L’annuncio profetico della pace e della nonviolenza» è il cuore del messaggio evangelico e per questo, scrivono, «non possiamo tacere, sia per fedeltà alla nostra fede ma anche per due pericoli che avvertiamo incombere sulle nostre comunità: l’assenteismo, la sfiducia e la distanza sempre più marcate della gente verso le istituzioni politiche»; «la divisione all’interno delle stesse comunità col rischio dell’uso della violenza come strumento per far sentire le proprie ragioni».

Chiediamo, aggiungono, solo «di poter parlare, discutere, fare politica autentica affinché questa parola abbia ancora un significato», dal momento che «sono state prese decisioni con determinazione autoritaria», senza nessuna possibilità di confronto. «Perché non si può discutere sulle guerre, sugli armamenti, sulla proliferazione delle armi nucleari nonostante il nostro Paese abbia firmato tutti i trattati a questo riguardo?».

Per i sacerdoti vicentini, quello della nuova base è un progetto «devastante per il territorio e per la convivenza», che avrebbe un «impatto spaventoso» sui «consumi di acqua, di corrente, di combustibile, per i rifiuti prodotti, per la trasformazione della viabilità della città e dei comuni limitrofi». «Gli imprenditori del territorio e i politici di maggioranza hanno accettato e favorito il progetto per puri scopi di profitto e di immagine, anche se studi tecnici e valutazioni documentate sull’impatto ambientale sono lì a dimostrare che il progetto non porterà alcun beneficio alla città e che esistono invece altre ipotesi di utilizzo civile dell’aeroporto Dal Molin e di riconversione della esistente Caserma Ederle molto più valide anche dal punto di vista economico».

Ma non ci sono solo problemi di ordine pratico, c’è soprattutto «un Vangelo che non ci concede deroghe alla lotta fatta solo con le armi dell’amore e della nonviolenza». Il futuro dell’uomo, scrivono ancora, non può «essere fondato sulla produzione, la vendita e l’uso di sempre più nuove e sofisticate armi di deterrenza anche nucleare» (come le bombe atomiche già conservate nell’aeroporto militare di Ghedi e nella base Usa di Aviano – contro le quali è in corso una raccolta di firme per una legge popolare che dichiari l’Italia «zona libera da armi nucleari», e che potrebbero arrivare, qualcuno teme, anche a Vicenza). «I documenti della Chiesa – proseguono i sacerdoti – su questo punto non consentono equivoci. Basti l’affermazione che il Concilio cita dall’enciclica Pacem in terris, nella quale la guerra con l’uso di armi nucleari è definita ‘alienum a ratione’, cioè ‘fuori di testa’! Aggiungere caserme e investire risorse preziosissime per produrre strumenti di morte, sono fatti che non ci lasciano indifferenti, passivi o, peggio, complici».

Fra i 53 firmatari, anche il rev. Frank Gibson, pastore presbiteriano statunitense, militare in servizio presso la caserma Ederle di Vicenza negli anni 1956-57 e ora sostenitore della mobilitazione dei preti. A differenza del vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, che in un comunicato-stampa precisa che l’iniziativa dei sacerdoti «esprime una posizione personale, della quale il Vescovo e gli Organismi diocesani non erano al corrente, basata su valutazioni e preoccupazioni legittime di chi, vivendo in mezzo alla gente, vede acuirsi le tensioni e le divisioni a scapito di una civile e serena convivenza democratica». Del resto lo stesso Nosiglia già in passato si era mostrato piuttosto freddo nei confronti del movimento anti-Dal Molin: «Nel gestire questa scelta – auspicava nel febbraio 2007 in un’intervista a Famiglia Cristiana – ci sia corresponsabilità da parte del governo centrale, come delle istituzioni locali e di tutte le componenti cittadine. Si deve trovare uno spirito di unità e di pacificazione per affrontare i delicati problemi che comporterà l’arrivo del nuovo insediamento militare».

Intanto, nel silenzio dei grandi mezzi di informazione, i lavori al Dal Molin per la costruzione della nuova base sono partiti. All’alba dello scorso 17 ottobre è infatti iniziata la bonifica del terreno dagli ordigni bellici sganciati dai bombardieri statunitensi e britannici nella seconda guerra mondiale, un’operazione preliminare ai lavori di edificazione delle strutture militari. «Si tolgono le bombe che stanno al di sotto, per costruire una base dalla quale partiranno coloro che sganceranno bombe al di sopra», commenta don Dario Vivian, docente di Teologia a Vicenza e Padova e firmatario della lettera dei sacerdoti. «Vuol dire che ci condanniamo in perpetuo a vivere in un mondo dove prevale una sorta di circolo vizioso: ciò che di malefico togliamo da una parte, lo reintroduciamo dall’altra? Gesù di Nazareth, profeta non violento e, per chi crede, Figlio stesso di Dio, ha spezzato questa circolarità perversa con una scelta radicale pagata di persona. Non è vero che siamo condannati alla spirale negativa, che alle armi risponde con le armi e fa sì che le vittime per difendersi divengano carnefici. Ecco allora la domanda a questa nostra città (che peraltro riguarda ogni città e popolo): ha senso bonificare in vista di maleficare? Chi ci libererà da questa alternativa di morte?».

Fonte: Adista on line del 04.12.2007