Numeri su volontari, risorse, ore e iniziative di formazione effettuate, prestazioni erogate e persone raggiunte, per tentare di restituire, al di là delle cifre puramente economiche, il senso dell’agire pastorale della Caritas diocesana e del suo braccio operativo, l’associazione Diakonia Onlus. Ecco cos’è in estrema sintesi bilancio pastorale presentato oggi alla stampa: il tentativo di “misurare” quello che la Caritas e le realtà ad essa collegate fanno, per verificare se dai numeri si comprende il senso del suo servizio nella comunità cristiana. “La Caritas – spiega il direttore don Giovanni Sandonà – ha questo ministero nella chiesa: educare la comunità a diventare responsabile dei bisogni dei fratelli, ossia capace di una prossimità qui e adesso, che eviti l’incancrenirsi del bisogno in esclusione e in emarginazione e nel contempo capace di stabilire una relazione che faccia sentire l’altro non una mancanza, una patologia, un diverso, ma un fratello amato per nome. E questo richiede una competenza che va educata, formata, preparata. Per questo si parla di pedagogia Caritas e per questo sono così importanti le attività di formazione che promuoviamo ogni anno”. Partendo da questo presupposto, sono cinque le “istantanee” che restituisce il bilancio socio-pastorale di Caritas e Diakonia: la prima racconta l’esigenza di informare, la seconda la partecipazione, la terza la trasparenza, la quarta le sinergie, la quinta la gratitudine.
Informazione
839 volontari coinvolti, quasi 50 mila ore annue di volontariato, 473 incontri di formazione ordinari e straordinari effettuati, quasi 243 mila prestazioni erogate, circa 10.500 soggetti destinatari degli interventi, più di 37 mila le telefonate in entrata e in uscita, quasi 177.500 email ricevute e spedite, 298 i servizi e gli articoli pubblicati sui mezzi di comunicazione locali e nazionali. Sono questi i numeri più significativi per il 2003 dell’agire della Caritas e delle realtà collegate. Sul fronte dei progetti sono 10 i servizi-segno realizzati, tutti messi in atto attraverso l’associazione Diakonia. Hanno coinvolto 43 operatori – interni ed esterni – per un totale di 26.844 ore lavorate, e 574 volontari che di ore ne hanno fatte invece più di 35 mila. 4.264 i beneficiari delle 18.356 prestazioni effettuate. “Sono tutti progetti – spiega la presidente di Diakonia Maria Giacobbo – nati sul campo, frutto dell’analisi delle commissioni della Caritas. Si tratta di servizi-segno, ossia di iniziative che vogliono essere, appunto, un segno di attenzione, uno stimolo verso un disagio poco colto dalla comunità e che appena possibile, proprio per questo, deve vivere di vita propria o essere fatto proprio dai servizi pubblici”.
Partecipazione
Uno dei parametri più significativi emerge dal rapporto fra le persone retribuite e i volontari. Per ogni operatore stipendiato ci sono infatti almeno altre 19 persone che offrono gratuitamente delle ore della loro settimana. “Questo significa – spiega Maria Giacobbo – che c’è un grande giro di persone attorno alla Caritas e questo rende possibile una progettualità che le normali risorse economiche non riuscirebbero sicuramente a garantire. E’ un dato che emerge anche dalle ore di servizio: per ogni ora retribuita in Diakonia, ad esempio, ce ne sono state tre effettuate gratuitamente. Un dato che è una conferma del significato educativo, promozionale e di testimonianza che la Caritas deve sprimere. Anche perché va ricordato ch se da un lato il servizio che la Caritas svolge in favore degli ultimi richiede competenza e professionalità, dall’altro tali professionalità specifiche vengono inserite in un percorso più ampio nel quali sono fondamentali gli apporti di altre realtà e del volontariato. Solo così si riesce ad aiutare gli ultimi degli ultimi, quelli ai quali anche i servizi pubblici faticano a dare risposte”.
Trasparenza
Ammonta a 1 milione e 140 mila euro il totale delle risorse movimentate nel 2003 dalla Caritas diocesana (quasi 158 mila) e da Diakonia (più di 982 mila) per i servizi della Caritas. Una cifra impegnativa. “Ne rendiamo conto – sottoliena don Sandonà – come gesto di trasparenza per rendere più concreto lo spazio del confronto, consapevoli che questo tentantivo di bilancio sociale ci pone solo all’inizio di un percorso, ma siamo convinti che rispondere oggi ai bisogni che creano emarginazione, dentro il vivere concreto di tanti fratelli e sorelle, significa essere capaci di inaugurare servizi nuovi, di coinvolgere la società civile in tutte le istituzioni di cui si è bene o male dotata, per servire la dignità della persona e i suoi bisogni. Evitando la logica della supplenza verso le istituzioni e tentando di seminare nella comunità cristiana stili di vita capaci di una prossimità non generica”.
“I finanziamenti – spiega ancora il direttore della Caritas vicentina – vengono per più della metà dalle istituzioni pubbliche che hanno riconosciuto così l’autorevolezza di un percorso possibile rispetto ai bisogni escludenti; un quarto di finanziamenti è determinato dal coinvolgimento diretto fatto di offerte e di volontariato. Di fatto quindi 911 mila euro su 1 milione e 140 mila sono il risultato dell’impegno della Caritas in prima persona. Il resto, un quinto dell’intera cifra, è il contributo della chiesa diocesana alla Caritas, suo organismo pastorale. Ma ripeto: questo bilancio è il primo timido balbettio per favorire il confronto dentro la realtà locale e dentro le nostre comunità, così come vorrebbe irrobustire lo stile di dialogo istituzionale, dove la Caritas sceglie di lasciarsi misurare e pesare, convinta che la sua credibilità sia sempre di più un punto di arrivo piuttosto che un dato di partenza”.
Sinergie
Sono 4 le cooperative sociali e 7 le associazioni che collaborano con l’assocazione Diakonia, e quindi, di riflesso, con la Caritas diocesana. Su un altro fronte va segnalato il costante e significativo rapporto con tutte e sei le Ulss che interessano il territorio diocesano. “Sono dati – aggiunge Maria Giacobbo – che mettono bene il luce il lavoro di rete che è stato fatto nel 2003. Diakonia non è una realtà che lavora da sola, ma che opera in sinergia con cooperative sociali, associazioni e istituzioni come la Regione, la Provincia e alcuni Comuni, nonché altre realtà. La maglia fitta di questa rete significa che la Caritas è un’organizzazione credibile”.
Gratitudine
Quanto emerge dai numeri di questo primo bilancio socio-pastorale non può non portare con sé un grande senso di riconoscenza verso quanti, singoli e organizzazioni, hanno permesso la realizzazione della “missione” della Caritas diocesana. “Una gratitudine che anzitutto è consapevolezza – sottolinea don Sandonà – che questo miracolo sta tutto nel valorizzare l’ordinario della vita, del quotidiano, in un volontariato di relazione e non di prestazione. La Caritas è molto grata quindi a tutte quelle persone che, con motivazioni diverse, si uniscono attorno a una relazione che mette in gioco la persona nel prendersi cura dell’altro. L’ideale di questo prendersi cura non è infatti la qualità della prestazione, ma la verità della relazione. In una logica di dono”.
Sintesi socio-pastorale del bilancio 2003 della Caritas diocesana e di Diakonia Onlus
Totale volontari: 839
Totale ore annuali di volontariato: 49.356
Media ore annue di volontariato a persona: 59
Totale incontri ordinari: 261
Totale iniziative di formazione: 212
Totale ore per iniziative di formazione: 1.832
Totale operatori Associazione Diakonia: 21
Totale operatori di altre realtà coinvolti: 22
Media ore settimanali per ogni operatore di Diakonia: 11
Totale prestazioni erogate: 242.702
Totale persone destinatarie dei servizi: 10.496
Totale risorse per l’attività Caritas: 157.847
Totale risorse Diakonia: 982.428
Dato Telecom telefonate in entrata/uscita: 37.674
Email ricevute e spedite: 177.441
Servizi di informazione nei media locali e nazionali: 29