[di Gabriele Poletti • Maggio 1998] In una stagione storica molto complessa come quella che stiamo vivendo, riflettere sulla valenza del volontariato può apparire fuorviante rispetto ai problemi che i singoli e le istituzioni si trovano ad affrontare sia quotidianamente che per l'immediato futuro...

VOLONTARIATO, UNA MODALITA’ DI CITTADINANZA DA VALORIZZARE

In una stagione storica molto complessa come quella che stiamo vivendo, riflettere sulla valenza del volontariato può apparire fuorviante rispetto ai problemi che i singoli e le istituzioni si trovano ad affrontare sia quotidianamente che per l’immediato futuro.
In realtà la percezione di una comunità vivace, creativa e propositiva non deriva solamente da parametri quali la dimensione economica del tessuto produttivo o della presenza esaustiva di realtà pubbliche o private che tendano a saturare i bisogni espressi dagli appartenenti a quel contesto. Un modello di sviluppo e di convivenza civile equilibrata non possono che contemplare anche una corretta e puntuale valorizzazione di quelle forze che spontaneamente si organizzano e che arricchiscono la dimensione della democrazia partecipata.
Nel nostro territorio gli ambiti all’interno dei quali numerosi gruppi di cittadini autodeterminati operano, offrendo volontariamente e gratuitamente il proprio contributo, spaziano dallo sport all’ambiente, alla cultura, ai servizi socio-educativo-assistenziali ed altro ancora. Il fenomeno ha assunto tali proporzioni da sollecitare il legislatore ad emanare, negli ultimi anni, delle disposizioni precise per disciplinare e sostenere, anche economicamente, le istanze provenienti dai gruppi di volontariato regolarmente costituiti e che sappiano progettare, programmare e verificare pubblicamente i risultati delle proprie attività.
All’interno di un corretto e complementare rapporto è bene sottolineare che alle istituzioni pubbliche compete un ruolo di indirizzo, coordinamento e verifica, mentre il lavoro svolto da qualsiasi gruppo di volontariato non può che vedere al centro delle iniziative la titolarità del gruppo stesso che le propone e il protagonismo diretto di chi vi aderisce. Non appaia banale tale distinzione di funzioni. Il mondo del volontariato, e soprattutto dei volontari, mantiene le proprie caratteristiche e specificità se trova un interlocutore che ne favorisca e potenzi la creatività, limitando allo stretto necessario il controllo politico – burocratico – amministrativo. Quando una persona – cittadino – volontario sceglie di impiegare volontariamente e gratuitamente parte del proprio tempo libero, a favore della comunità alla quale appartiene, si orienta per operare in uno spazio di responsabilità soggettiva e di libertà innovativa che devono trovare la loro ragione nell’impegno concreto e fattivo necessariamente riscontrati in attività tangibili. Da qui la necessità di ascoltare con grande attenzione questo universo per offrire risposte che abbiano la caratteristica della pragmaticità, all’interno di una politica di settore che veda i volontari protagonisti in qualità di soggetti direttamente coinvolti nella determinazione delle linee operative da tracciare per i vari ambiti di pertinenza.


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Maggio/Giugno 1998 del giornale «il GRILLO parlante».