[di Luca Zanuso (responsabile Gruppo RPS) • Settembre 1997] Nella prima settimana di giugno una interessante esperienza sociale, promossa dalla Cooperativa CPL servizi di San Bonifacio in collaborazione con il Servizio territoriale di tutela della salute mentale di Lipari (Ulss di Messina) ha visto il coinvolgimento di sette persone con problemi di salute mentale, ospiti per una settimana, assieme agli operatori delle cooperative CPL servizi e Monteverde di Tregnago, presso l'arcipelago delle Eolie.

COOPERATIVE SOCIALI E TURISMO SOCIALE: NUOVI ORIZZONTI PER LA SALUTE MENTALE

Nella prima settimana di giugno una interessante esperienza sociale, promossa dalla Cooperativa CPL servizi di San Bonifacio in collaborazione con il Servizio territoriale di tutela della salute mentale di Lipari (Ulss di Messina) ha visto il coinvolgimento di sette persone con problemi di salute mentale, ospiti per una settimana, assieme agli operatori delle cooperative CPL servizi e Monteverde di Tregnago, presso l’arcipelago delle Eolie. Grazie alla collaborazione offerta dal dottor Motta, responsabile dei servizi psichiatrici di Lipari, e della dottoressa Adamo, è stato possibile sperimentare un ambiente non protetto, alternativo alla famiglia o alla cooperativa, spesso unici punti di riferimento stabili per queste persone in difficoltà. Ospiti presso il Centro Sociale “Moscati”, gestito dal parroco di Lipari, don Gaetano Sardella, la settimana alternata da gite in barca ed escursioni ci ha dato la possibilità di sperimentare terapie alternative alle sedute psicologiche o alle tanto temute terapie farmacologiche. Tutti gli ospiti sono stati coinvolti nella autogestione della casa, spese, pulizie e preparazione dei pasti. L’integrazione sociale ha prevalso sulla malattia. La proposta fatta dalla CPL servizi rompe tutti gli schemi classici dell’assistenzialismo, visto che ogni utente ha pagato il proprio soggiorno cosciente della grandezza dell’investimento fatto nei confronti del proprio benessere psicofisico. Senza ombra di dubbio si è aperto un nuovo capitolo nei confronti della salute mentale. Un’esperienza a confronto come questa ha dimostrato che l’integrazione tra malattia mentale e quotidianità è possibile. La malattia mentale demonizzata e temuta da sempre, in questa esperienza ha fatto cadere la sua maschera di paura; in modo particolare ha avvicinato una realtà dolorosa e complessa, popolata da persone a volte troppo sensibili e profonde nel loro intimo per riuscire a vivere nella “nostra normalità”. L’esperienza dimostra inoltre che è possibile integrare forme di collaborazione fra enti pubblici sanitari ed enti privati sociali al fine di realizzare forme di turismo sociale avanzato e qualificato i cui beneficiari non siano solo gli utenti delle cooperative, ma tutto il territorio.


Articolo pubblicato sul numero di Settembre/Ottobre 1997 del giornale «il GRILLO parlante»