[Girodivite • 20.01.05] Dopo Mario Luzi questa settimana è toccato a Vauro, Paolo Rossi e alla trasmissione televisiva Report. Chi tocca Berlusconi e la mafia oggi, in Italia, non lavora. Sappiatelo.

INFORMAZIONE. CHI DICE MAFIA NON LAVORA

Settimana di fuoco per gli esponenti istituzionali della Destra in Italia che hanno svolto un grande lavoro indefesso e a tutto campo. Dopo gli sfoghi nei confronti di Maurio Luzi reo di aver sparlato di Berlusconi – la polemica, pare, era diretta contro Ciampi per la battaglia d’autunno della corsa al Quirinale – sono caduti nelle maglie degli indefessi censori rispettivamente: Vauro per alcune vignette contro i dirigenti della Rai, Paolo Rossi per un suo spettacolo proposto alla Rai in cui parlava di Molière che, come si sa, è un intellettuale comunista che satireggiava contro Berlusconi, e infine la trasmissione Report rea di aver detto che in Sicilia esiste la mafia.

Per il direttore di Raidue Ferrario la scelta di non mandare in onda il programma di Paolo Rossi è un’operazione di «pulizia linguistica»: espressioni poco educate avrebbero potuto disturbare la suscettibilità sua e degli spettatori.

Scrive Giulio Gargia (su www.megachip.org , 19 gennaio 2005): “Ma la televisione ha un ruolo nella lotta alla criminalità organizzata ? Le polemiche su “Report” sollevate da alcuni esponenti della Casa delle Libertà sembrano riportare il dibattito ai giorni in cui parlare di mafia era scandaloso. «Sono convinto che anche la presenza di Ciampi a Napoli è frutto della Tv. Il fenomeno c’è se la tv ne parla. Ora però si è rotto il muro del silenzio – dice Ruotolo – certo, il monopolio attuale della Tv non favorisce il giornalismo d’inchiesta. Paradossalmente, nel tempo dell’invasione dei “reality”, c’è poco realtà nei palinsesti. Per combattere la camorra, ci vorrebbero meno “reality” finti e più realtà vera sul piccolo schermo» chiede Rutolo.

Intanto la polemica continua.«Non c’è nessuna riparazione a Report, noi non dobbiamo riparare nulla» Lo ha detto il direttore di Raidue Massimo Ferrario, al termine dell’audizione in Commissione di Vigilanza a proposito dell’ipotesi di una puntata di “Punto e a capo”, sui temi affrontati dal programma della Gabanelli contestato. «Non so neanche se questa puntata sulla Sicilia – ha aggiunto Ferrario – che era già prevista, andrà in onda la settimana prossima».

Del resto anche durante l’audizione Ferrario aveva detto « “Punto e a capo” è un programma di attualità con una rosa di argomenti sempre pronti. Si può tornare a parlare della giustizia o anche della mafia». A chi gli chiedeva, a margine dell’audizione, se il direttore generale aveva chiesto una puntata di riparazione, Giovanni Masotti ha spiegato a sua volta: «Non abbiamo ancora parlato ufficialmente con l’azienda. Lo farò da venerdì – ha aggiunto – dopo la puntata di giovedì dedicata al calcio». Il vicedirettore di Raidue ha chiarito di aver già fatto in passato una puntata sulla criminalità organizzata, ed ha spiegato anche che “non c’è al momento nessuna decisione” […]”.

Sui giornali, le dichiarazioni di fuoco di Totò Cuffaro, l’inquisito per mafia presidente (governatore?) della Regione Sicilia. Viviamo in uno strano Paese, in cui un inquisito per mafia pare ha più voce in capitolo di chi svolge il semplice lavoro di registrare la realtà mafiosa del nostro Paese. “Report” è stato sospeso, Paolo Rossi non può essere visto in tv.


Fonte: http://www.girodivite.it/article.php3?id_article=1547