REFERENDUM DEL 12 E 13 GIUGNO. ECCO PERCHÉ ANDARE A VOTARE


Il 12 e il 13 giugno tutti i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi su quattro quesiti referendari. Si tratta di un appuntamento molto importante, dato che si potrà impedire l’affidamento di determinati servizi -tra i quali quello idrico- alle aziende private, e ribadire così che l’acqua non è una merce, ma un diritto indisponibile di tutti; si potrà dire «no» ai progetti nucleari del Governo, e lanciare così un segnale a favore delle energie pulite; si potrà ribadire che la legge è uguale per tutti.

La prospettiva di un trionfo dei 4 «SI» referendari sta facendo sì che il Governo invece di confrontarsi con i promotori della consultazione sia invece impegnato da mesi a disinformare, disorientare, creare confusione, con l’evidente obiettivo di boicottare questo appuntamento di partecipazione democratica: prima non accorpando il referendum con il voto amministrativo dei giorni scorsi, poi modificando le norme sul nucleare e infine -ci sembra evidente- mettendo il silenziatore all’informazione radiotelevisiva nazionale.

Con questo breve intervento congiunto, GRILLOnews.it e Criticamente.it si propongono di mettere in luce le questioni sollevate da migliaia di cittadini -i promotori dei referendum- da mesi impegnati a sensibilizzare altri cittadini in ogni angolo del Paese. E sulle quali riteniamo sia doveroso esprimere la propria opinione partecipando alla consultazione.

I QUESITI DEL REFERENDUM



Quattro i quesiti referendari, due i giorni per votare: domenica 12 giugno dalle ore 8 alle 22; lunedì 13 giugno dalle 7 alle 15. Perché la volontà degli elettori abbia effetto deve recarsi alle urne almeno la metà più uno degli aventi diritto al voto. É necessario, cioé, raggiungere il quorum.

PRIMO QUESITO

PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA E SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA

[scheda rossa]

Il primo quesito, intitolato «Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica», riguarda i servizi pubblici erogati localmente e che hanno un rilievo economico, tra i quali quelli idrici. Votando SI l’elettore dice no alla gestione privata dei servizi prevista dal decreto Ronchi (in particolare, si fa riferimento all’articolo 23 bis della Legge n.133/2008, meglio nota come “Decreto Ronchi”). Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici italiani. L’abrogazione dell’articolo 23 bis della Legge n.133/2008 vieterà gli affidamenti di gestione del servizio idrico a società di capitali, concedendo tale gestione ad enti pubblici con la partecipazione di cittadini e comunità locali.

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Quindi: votando SI dico no alla privatizzazione dei servizi!

SECONDO QUESITO

PROFITTI SULL’ACQUA

[scheda gialla]


Il secondo quesito riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico. Si propone l’abrogazione dell’articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, limitatamente a quella parte che dispone che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto dell’«adeguatezza della remunerazione del capitale investito». Ciò consentirebbe al gestore del servizio idrico di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun miglioramento qualitativo del servizio. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria si impedisce di fare profitti con l’acqua.

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Quindi: votando SI dico no ai profitti sulla bolletta dell’acqua!


TERZO QUESITO

NUCLEARE

[scheda grigia]


Il terzo quesito riguarda la questione del nucleare. Si chiede ai cittadini se vogliono abrogare la norma che prevede la «realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare». Tale programma nucleare rientra nel decreto legge «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge il 6 agosto dello stesso anno.

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Quindi: votando SI dico no al nucleare!

QUARTO QUESITO

LEGITTIMO IMPEDIMENTO

[scheda verde]

Il quarto e ultimo quesito referendario riguarda il «legittimo impedimento». I cittadini saranno chiamati a decidere l’abrogazione di una parte della legge 7 aprile 2010 n.51, relativa alle «Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza», norma che introduce la possibilità per chi è impegnato in attività di governo (Presidente del Consiglio e Ministri) di non presentarsi ai processi penali.

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Quindi: votando SI dico no al «legittimo impedimento»!


Invitiamo tutti i nostri lettori a raccogliere la sfida di questi Referendum, tutta giocata sul raggiuntimento del quorum necessario per far sì che vengano considerati validi (50% + 1). Questo obiettivo appare raggiungibile, ma tutti dobbiamo compiere la nostra piccola parte per spezzare il muro di disinformazione e di boicottaggio messo in campo dai media nazionali: parliamo dei quesiti referendari ad amici, parenti, colleghi di lavoro, conoscenti, vicini di casa, inoltriamo questo articolo ad altri, stampiamo e distribuiamo questo volantino.

Amedeo Tosi

Nicola Furini