Quanto sta accadendo in questi ultimi tempi fa concorrenza ai peggiori comportamenti del passato fascismo. Solo alcuni esempi: le agghiaccianti torture di efferato sadismo in Iraq (analoghe a quelle che avvengono nella base statunitense di Guantanamo) e negli Stati Uniti, come riportato anche dal New York Times del 19 maggio di quest’anno “abusi fisici e sessuali sui detenuti simili a quelli che sono stati scoperti in Iraq, avvengono nelle prigioni statunitensi, nella quasi totale indifferenza dell’opinione pubblica…”; la spietata aggressione al popolo palestinese da parte di Israele, le misure crudeli adottate a inizio maggio dagli Stati Uniti contro Cuba, che peggiorano enormemente il giá feroce embargo.
In aggiunta siamo di fronte ad un’Europa che per opportunismo sta a guardare o addirittura parzialmente partecipa (v. Inghilterra, Italia, Polonia in Iraq) e una ONU che, dal punto di vista decisionale é rappresentata dal Consiglio di Sicurezza nelle mani di pochi potenti. Tutto questo coperto dalle menzogne piú vergognose: sono i Paesi del Nord del Mondo i portatori della civiltá, della democrazia, della giustizia, dei diritti umani.
Un “primo Mondo” che puó tranquillamente accusare Cuba di mancanza di diritti umani (come avvenuto in aprile di quest’anno a Ginevra per una mozione presentata formalmente dall’Honduras in realtá imposta con forti pressioni dagli Stati Uniti), “colpevole” di offrire a tutti scuola e sanitá gratuite, anche nelle carceri dove é stata addirittura istituita una prima universitá, di avere migliaia di medici e maestri che prestano la loro attivitá nei Paesi piú poveri e di accogliere gratuitamente nelle scuole cubane migliaia di studenti del Sud del Mondo.
Un “primo Mondo” che non permette di essere giudicato per gli orrori che sta commettendo: una mozione di Cuba presentata sempre a Ginevra, sui maltrattamenti ai prigionieri nella sopracitata base di Guantanamo non é stata per il momento nemmeno presa in considerazione per volontá di Stati Uniti ed Europa. Di fronte a questo nuovo fascismo in piena forma i popoli dei Paesi ricchi rimangono disorientati e incapaci di reagire efficacemente per carenza di cultura. Nozionismo tanto, ma cultura vera capace di giudicare i fatti con l’intelligenza e con il cuore, poca.
É urgentemente necessario un risveglio culturale fatto attraverso incontri, mezzi di informazioni onesti, ecc.,che aiutino i popoli a comprendere il senso profondo della vita e ad impegnarsi coscentemente nella costruzione di un Mondo che offra vita degna a tutti gli uomini di tutti i Paesi, nel rispetto delle differenti religioni e caratteristiche culturali. Certo questo comporta il coraggio di abbandonare gli interessi personali e di affrontare le difficoltá alle quali si va incontro. Penso si debbano meditare e far proprie le parole del pensatore cubano José Martí: “Meglio un secondo in piedi che una vita in ginocchio“.
Enrico Turrini