[di Amedeo Tosi • Novembre 1997] L'appuntamento con il beniamino degli under 11 (sulla carta, ma sappiamo che non è amato solo dai bambini) è per le ore 15. Di ritorno da Radio San Bonifacio, con una puntualità degna di un prezioso orologio svizzero, si affaccia sulla soglia della porta della nostra redazione, mette dentro la testa per chiedere "É permesso?", poi -accorgendosi del mio arrivo- si inginocchia per terra e... "Amedeo, ti prego, posso fare una telefonata?"...

UN PETER PAN DI NOME PAOLO SOMAGGIO

L’appuntamento con il beniamino degli under 11 (sulla carta, ma sappiamo che non è amato solo dai bambini) è per le ore 15. Di ritorno da Radio San Bonifacio, con una puntualità degna di un prezioso orologio svizzero, si affaccia sulla soglia della porta della nostra redazione, mette dentro la testa per chiedere “É permesso?”, poi -accorgendosi del mio arrivo- si inginocchia per terra e… “Amedeo, ti prego, posso fare una telefonata?”. Inizia così, in modo molto singolare, divertente all’inverosimile, la mezzoretta di intervista con uno dei personaggi, anzi “il” personaggio, più simpatico della zona: Paolo Somaggio. Indovinate chi deve chiamare? Niente meno che capitan Ubaldi, mattatore della trasmissione in onda su Retequattro “Game Boat”. Nulla di strano, dato che i due, assieme ad altri nove conduttori di programmi per l’infanzia delle reti Mediaset, Rai e Tmc, sono colleghi: hanno infatti dato gambe a un’associazione di artisti del piccolo schermo, abbonata al target della “fascia ragazzi”, battezzata con un nome altrettanto singolare: l’Isola che non c’è. “Visto che fai il presentatore, presentati Paolo”, gli chiedo. Lui, sornione, prima dà un’occhiata in giro, poi, con sguardo penetrante e serio allunga la mano: “Piacere, sono Paolo Somaggio, 25 enne di Soave. Professione: defic…, ma scrivi pure showman”. Ci vogliono cinque minuti per riportare un minimo clima di serietà nella stanza, giusto il tempo per asciugare le fisiologiche lacrime-da-sorriso. Pronti, via! “Ho iniziato questa avventura nel 1989, animando uno spettacolino (Re Artù, ndr.) al Grest del mio paese. Dall’animazione sono poi passato alla professione. Da tre anni conduco su Rsb il programma “Marmellata”, uno dei pochi palinsesti radiofonici italiani che quotidianamente punta i riflettori sui bambini. Anzi, di più. Riusciamo a dar loro voce, essendo presenti in studio”. Ma non di sola radio vive…il Somaggio. “Assieme agli amici dell’Isola che non c’è sono impegnato nelle piazze e nei teatri della Penisola in performance tese a valorizzare l’animazione per ragazzi, per creare nuovi spazi di espressione, per sollecitare la fantasia dei più piccoli e renderli protagonisti”. Come ti è venuta l’idea di fondare un’associazione? “Da tanto tempo mi frullava per la testa di creare un team che lavorasse solo per i bambini, che facesse proprio il loro linguaggio e si occupasse solo di loro. Del resto sono convinto che se il piccolo schermo o il microfono vengono usati in modo corretto possono divenire uno strumento educativo, di crescita, in grado di dar ali alla fantasia che anche nei più piccini è lì, pronta a spiccare il volo”. Undici artisti, e che nomi… “Sì, una bella marmellata di artisti. Marmellata, però, che è diversa dalla confettura” incalza lo showman for baby. E tutto d’un fiato si spara un paninazzo di nomi: “Ci sono Carlotta Brambilla e Roberto Ceriotti di BIM BUM BAM (Italia 1), Carlo Sacchetti, Giulia Franzoso di CIAO CIAO (Italia 1) e Davide Garbolino e Deborah Morese di CIAO CIAO Mattina (Italia 1)”. Tira il fiato e continua: “Assieme al mitico capitan Ubaldi (che di nome fa Pietro, ndr.) e Giovanni Battezzato del GAME BOAT (Retequattro) ci sono Dado Coletti e Francesca Barberini del DISNEYCLUB (Rai Uno) e la simpaticissima Marta Jacopini di ZAP ZAP (Tele Montecarlo). Assieme a loro le varie proposte-spettacolo di animazione: una ruota attorno alla favola di Peter Pan, un’altra ancora prende spunto da un viaggio nel tempo…”. Paolo, e adesso cosa bolle in pentola? “Sotto le feste di Natale, grazie alla preziosa collaborazione della soavese d’adozione Giovanna Montrone e di Erika Mantese di Colognola ai Colli, insostituibili organizzatrici-scenografe-animatrici di divertentissime scorribande, uscirà un cd con una decina di canzoni di Cristina D’Avena cantate da un coro di bambini di San Bonifacio e Soave e un restyling del -per noi- mitico Gioca-Jouer prodotto da Claudio Cecchetto… da leccarsi le orecchie. Very, very nice” rivela. E poi? “Oltre ad essere stato nominato qualche giorno fa membro della giuria del prossimo Zecchino d’Oro, vorremmo far diventare l’Isola anche una fondazione “Per la Vita”, in grado si sostenere un progetto dell’Abeo, l’associazione veronese del bambino oncologico”. Gli 11 artisti si non infatti resi disponibili ad organizzare una serie di spettacoli di beneficenza. “L’esordio -conclude Somaggio- è stato fissato per la fine di questo anno scolastico in Arena. Alla presenza, ovviamente, dei bambini delle scuole materne ed elementari di Verona”. Come dire che nell’Isola che non c’è cresce, rigogliosa, la pianta della solidarietà. Bravo Paolo, siamo con te!


Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Novembre/Dicembre 1997 del giornale «il GRILLO parlante»