VICENZA. LA RACCOLTA DI INDUMENTI USATI CAMBIA VESTE

Cambia con il 30 settembre la gestione della raccolta di indumenti usati attraverso i noti cassonetti gialli dislocati nei vari comuni del vicentino. A partire da ottobre infatti la gestione del servizio passerà dalla Caritas diocesana al consorzio Prisma, che riunisce la maggior parte (una cinquantina per la precisione) di cooperative sociali della provincia di Vicenza e che già si occupava della raccolta per conto della Caritas.

“Ci siamo visti costretti a malincuore a questo passo – spiega il direttore della Caritas diocesana don Giovanni Sandonà – a causa del permanente andamento negativo del mercato degli indumenti usati, ma stiamo invitando tutti i comuni che si erano convenzionati con noi ad affidare in modo diretto al consorzio Prisma questo servizio di raccolta differenziata, necessario ai termini di legge. Questo per permettere la continuità di occupazione a persone svantaggiate che grazie alle cooperative e a questo servizio di riuso e riciclaggio trovano un’occasione di lavoro protetto”.

Cassonetto per la raccolta di indumenti usati“Ci sembra importante sottolineare – aggiunge Franco Balzi, vicepresidente del Prisma e coordinatore di Prismambiente – la valenza etica che questo servizio ambientale ha avuto in passato e che continuerà ad avere anche con la nostra gestione. Infatti siamo passati da 2 cooperative coinvolte e 2 inserimenti lavorativi effettuati nel 1998, ai 13 inserimenti e a 5 cooperative coinvolte nel 2003. Senza contare che, grazie all’aiuto di tanti enti locali e tanti vicentini, si è passati dalle 302 tonnellate raccolte nel ’98 alle 1.754 dello scorso anno, raccolti attraverso 250 campane dislocate in 65 comuni vicentini. Si tratta di una montagna di indumenti salvati dalla discarica, con beneficio per i più poveri ma anche della nostra comunità”.
Il servizio non ha rappresentato solo un’occasione di lavoro per le persone svanntaggiate, ma ha innescato anche un circolo virtuoso che ha permesso in questi anni di destinare il ricavato, una volta pagati gli stipendi degli addetti alla raccolta e i costi di gestione del servizio, ad alcune iniziative della Caritas diocesana, come la ristrutturazione dei locali destinati al ricovero notturno d’emergenza o il Progetto Donna, destinato a sostenere il percorso di libertò delle donne vittime della tratta e delle mamme da sole con bimbi piccoli. 

Aim, aziende municipalizzate di Vicenza (per il comune capoluogo e per Arcugnano) e Soraris (che gestisce la raccolta dei rifiuti per i comuni di Bressanvido, Caldogno, Camisano Vicentino, Dueville, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Longare, Montecchio Precalcino, Montegalda, Montegaldella, Monticello C.Otto, Quinto Vicentino, Sandrigo e Torri di Quartesolo) proprio per questi motivi hanno già sottoscritto la nuova convenzione con il consorzio Prisma. 

A siglare il passaggio della titolarità dalla Caritas diocesana al Prisma sarà una lettera d’intenti sottoscritta in questi giorni, dalla quale si evince l’assunzione di tutte le incombenze tecniche e organzzative da parte del consorzio, compresi i rapporti con gli enti pubblici coinvolti nella raccolta, mentre la Caritas “si impegna ad accompagnare l’attività attraverso un proprio patrocinio” che verrà evidenziato nei cassonetti gialli adibili alla raccolta degli indumenti usati. 

“Per gli stessi motivi che ci hanno messo nelle condizioni di passare al Prisma la raccolte degli indumenti attraverso i cassonetti – conclude don Giovanni Sandonà –  siamo nostro malgrado costretti quest’anno a non effettuare la raccolta straordinaria di indumenti, che negli ultimi anni ad ottobre coinvolgeva lo stesso giorno tutte le parrocchie della diocesi”. Cambiano insomma ma non si esauriscono per le famiglie vicentine le occasioni di smaltire in modo etico gli indumenti usati.