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ETTORE MASINA – LA LETTERA DI SETTEMBRE 2001: TWINS TOWERS

[di Ettore Masina • 29.09.01] “C’è un tempo per piangere e uno per gioire” dice il Qoèlet, in un lungo elenco delle possibili vicende della storia.  Ma c’è un tempo che lo scrittore biblico non aveva previsto ed è il tempo dell’orrore e della confusione. E’ il tempo che stiamo vivendo. Anche quando il Qoèlet fu composto, 2200 anni fa, la storia aveva pagine sanguinose: ma tutto era (o sembrava) chiaro: l’eroismo e la ferocia, i volti degli uccisori e quelli delle vittime, i loro nomi, le conseguenze di una strage.

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ERGASTOLO

[di Vincenzo Andraous • 21.10.01] "I ricordi sono un plotone di esecuzione in linea di tiro”. Ergastolo, "fine pena mai", il dazio da pagare per il male fatto agli altri, una pena che affligge, punisce e separa dalla collettività. Una pena che sancisce la fine di un tempo che non passa mai, un tempo che non esiste...

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CARCERE – SEPOLCRI IMBIANCATI

[di Vincenzo Andraous • 28.10.01] Oggi, nell’ascoltare alcune notizie alla televisione e leggendo accadimenti che paiono trovate cinematografiche, mi ritrovo a pensare alla condizione del detenuto e al ruolo di chi è preposto a vigilare ed educare...

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IL FALCO DAGLI OCCHI LUCIDI

[di VINCENZO ANDRAOUS • 05.11.2001] - Il Presidente della Camera Luciano Violante ha sottolineato in televisione che circa un milione di ragazzini rischiano nel prossimo futuro di andare incontro a sanzioni penali. A questa affermazione, ho riportato lo sguardo sul foglio di carta bianco che ho sotto il naso, ma, ostinata, la penna è rimasta a mezz'aria. Sto scrivendo a Marco, il mio nuovo amichetto, conosciuto nell'oratorio di un mio amico prete dove qualche volta mi reco in permesso. Un giorno il Don mi chiede se voglio parlare e confrontarmi con altri amici, ma questa volta mi avverte che si tratta di adolescenti delle medie inferiori. Ho accettato con entusiasmo.

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L’IPOCRISIA (IMPOVERITA) DELLE GUERRE UMANITARIE

[di Sergio Paronetto • 22.01.01] La discussione sull’ “uranio impoverito” può diventare l’occasione per riflettere su alcuni problemi rilevanti tra loro collegati. Sta venendo a galla  quello che gli oppositori alla guerra  (inascoltati, rimproverati o irrisi) sapevano fin dai primi giorni dei bombardamenti in Kosovo (e dalla Guerra del Golfo di dieci anni fa) a proposito delle armi impiegate, del tipo di guerra in atto e della guerra in generale (“avventura senza ritorno”, ammoniva Giovanni Paolo II).

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ZANOTELLI: RESISTERE AL VANGELO LIBERISTA

[di Alex Zanotelli • 24.06.01] Un articolo sulla "berlusconizzazione" della Chiesa italiana. Scritto da Alex Zanotelli, comboniano, già direttore di Nigrizia, da anni vive nella baraccopoli di Gorogocho, alla periferia di Nairobi, dove ha avviato dei progetti molto interessanti di riciclaggio dei rifiuti e di sostegno a donne sieropositive ed ex prostitute. È attualmente il direttore di MOSAICO DI PACE.

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IL DOVERE DI MANIFESTARE PER LA PACE

[Mosaico di pace • 23.07.01] "Quelli che CL considera dei 'perditempo'". È il titolo di copertina del numero estivo, in uscita in questi giorni, di "Mosaico di pace", la rivista mensile promossa da Pax Christi e diretta da padre Alex Zanotelli. I "perditempo", ovviamente, sarebbero coloro che manifestano in questi giorni a Genova contro i G8 e gli effetti perversi della globalizzazione.

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ZANOTELLI PRESENTA LORENZO MILANI, I CARE… ANCORA

[di Alex Zanotelli • 22.08.01] - Lettere, progetti, appunti e carte varie inedite e/o restaurate» a cura di GIORGIO PECORINI - (EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA) - Su una parete della nostra scuola  c'è scritto grande: "I care". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. "Me ne importa, mi sta a cuore". È il contrario esatto del motto fascista "Me ne frego". (Don Lorenzo Milani: Lettera ai giudici, 1965). Stasera ho provato a mettere un disco di Beethoven per vedere se posso ritornare al mio mondo e alla mia razza e sabato far dire a Rino: "Il priore non riceve perché sta ascoltando un disco". [...] Volevo anche scrivere sulla porta "I don't care più", ma invece me ne care ancora molto.   (Lettera di don Milani a Francuccio Gesualdi, 4 aprile 1967)

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