L’opinione

LA TRAGICA STUPIDITÀ DELLA GUERRA PRESENTE-PROSSIMA-VENTURA

[don Gianfranco Formenton (Fonte: Adista) 25.09.04] Se è vero che una guerra si riconosce per i vuoti proclami ideologici che l'accompagnano, allora ci siamo dentro veramente: quando quelli che prima erano null'altro che degli individui cominciano ad esser visti come membri di una comunità ostile e alternativa alla nostra, le opposte fazioni cominciano a delinearsi e a percepirsi reciprocamente come monolitiche, compatte e minacciose, spesso più di quanto non siano in realtà. È allora che entrano in scena i guerrafondai d'ogni orientamento e religione, sempre pronti a rinfocolare i conflitti e a soffiare sul fuoco della stigmatizzazione dell'altro con i loro folli proclami. Secondo don Gianfranco Formenton (parroco di S. Angelo in Mercole, a Spoleto), stiamo assistendo ad uno spettacolo simile, in questi ultimi tempi: "oramai ci siamo. La strage è stata programmata, i crocifissi di plastica, i veli islamici, i muri israeliani sono pronti a fare da bandiera per la nuova barbarie". A farne le spese, come di consueto, sono e saranno gli innocenti di ogni Paese e latitudine, i bambini, sia quelli la cui sofferenza vediamo ostentata in televisione, sia gli altri, quelli che soffrono senza che nessuno lo sappia. Forse, invece di indulgere, come si è fatto finora, a manifestazioni di cordoglio ostentate, spesso costruite ad uso e consumo dei media, è il caso di ricominciare a ragionare e a dire la verità, non per giustificare i gesti di violenza dell'una come dell'altra parte, ma semplicemente per capire come opporvisi. Di seguito, la riflessione di Formenton nella versione integrale...

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LETTERA DA RECIFE (BRASILE). «IL GOVERNO POPOLARE SI COSTRUISCE GIORNO DOPO GIORNO»

[Giovanni Baroni • 22.09.04] Miei cari amici, mancano pochi giorni alle elezioni municipali qui in Brasile. Quattro anni fa, emozionato, vi parlavo della vittoria del nostro metalmeccanico, João Paulo, come sindaco di Recife: uma vittoria del PT [Partido dos Trabalhadores, Partito dei Lavoratori], ma sopratutto delle classi popolari che per la prima volta dicevano un no alla élite locale, signora di terre e di zucchero. João Paulo ha preceduto la elezione di Lula: Recife ha votato in massa per il suo Presidente e adesso ritorna a manifestare la sua preferenza: il crescente vantaggio del candidato del PT, João Paulo, si deve sicuramente ai progressi delle politiche pubbliche sociali a favore del popolo adottate in questi quattro anni di governo popolare...

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LETTERE. I CONSIGLI DELLA SUOCERA

[Luca Salvi • 21.09.04] Dopo aver letto il servizio sulla Stampa sugli irriducibili di Saddam, ho pensato che, accidenti, aveva ragione mia suocera! Donna semplice, non certo esperta di politica o strategia militare ma ricca di sano buon senso, di fronte a Bush che in televisione proclamava "missione compiuta", mentre l'esercito iracheno si squagliava come neve al sole...

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UCCIDETEMI QUI

[Tonio Dell’Olio • 17.09.04] Nei giorni in cui il Governo approva un decreto legge per recepire la recente sentenza della Corte Costituzionale e un regolamento sull’immigrazione e mentre continuano, massicci, gli sbarchi sulle nostre coste, ormai quasi nell’indifferenza generale, di migliaia di “clandestini” (per chi?), un duro attacco alla legge Bossi-Fini sul rimpatrio forzato per i clandestini che giungono in Italia viene dal coordinatore nazionale di Pax Christi, Tonio Dell’Olio, che nell’editoriale del numero di settembre di “Mosaico di Pace” invita gli uomini di coscienza a ribellarsi. «Se il rimpatrio equivale ad una tragica condanna a morte – scrive Tonio Dell’Olio - io mi rifiuto di far parte del plotone di esecuzione e la mia coscienza mi rimprovera se mentre il comandante grida: Fuoco! Io mi giro dall’altra parte o mi tappo le orecchie per non sentire gli spari. Il rumore dei fucili che in un solo colpo stroncano, vita, sogni e progetti… ora si è fatto assordante e riempie l’aria. L’urlo dei condannati trascinati al patibolo è lancinante. Non ci sto a far finta di niente! Rispetto alle argomentazioni – sottili o grossolane ma tutte rispettabili – che riguardano la sicurezza e il lavoro degli italiani forse dobbiamo provare ogni tanto a ribaltare i punti di vista per guardare a questa sporca faccenda dal punto di osservazione dei disperati. “Bisogna avere in corpo l’occhio del povero” ci ricordava don Tonino Bello, e noi continuiamo a guardare alle guerre, all’economia globale, all’immigrazione, ai diritti umani dai nostri porti e non dalle loro imbarcazioni. “Uccidetemi qui, uccidetemi subito” è il grido disperato di un “clandestino” accolto in un CPT e che sta per essere rimpatriato...

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UN PICCOLO PASSO PER DASSAUT, UN GRANDE PASSO PER L’HUMANITÉ

[Michel Collon • 17.09.04] Surrealista, la festa del giornale comunista l'Humanité, dove mi son trovato questo week-end a Parigi. Quando voi avete fatto il pieno, di stand in stand, di materiale che incita alla lotta di classe per il progresso sociale, la giustizia e la pace, avete la possibilità di mettere insieme tutto questo pesante fardello in una borsa di plastica...

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LA «LETTERA» DI ETTORE MASINA

[Ettore Masina • 14.09.04] I poliziotti e i soldati tenevano lontani gli operatori della televisione e dunque i nostri schermi erano popolati da persone ridotte a minuscole figurine. Io le guardavo come allucinato e mi sembrava una scena già vista da qualche parte: uomini giganteschi con le armi in mano correvano per quella lontananza, poi si fermavano di scatto, come impietriti; donne piangenti si riunivano in gruppi  che parevano quelli del Golgotha...

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I BAMBINI NON SI TOCCANO MAI

[Vincenzo Andraous • 07.09.04] Quand’è che un uomo si prepara alla sua morte? Quando uccide un suo fratello? Quando tortura il suo prossimo? Quando inganna la sua natura per uno spicchio di potere destinato al fallimento?...

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SORRISI & CEFFONI. DRAMMI A COTOGNA VECCHIA

[La Rosa dei Veneti • 07.09.04] A Cotogna Vecchia, amena cittadina veneta, correva l’anno 2009. Una domenica mattina, Genny - la figlia del proprietario dell’allevamento di oche da spezzatino, fresca di matrimonio - si svegliò con una strana sensazione: aveva in bocca un sapore insolito, ma soprattutto si sentiva la testa pesante. Si alzò piano, senza svegliare Eusebio...

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LETTERE. OSSEZIA, UN ORRORE INFINITO

[Sergio Paronetto • 07.09.04] Cari amici, la testa scoppia. Le cronache dell'assassinio di tanti bambini sono di un orrore infinito. Alle soglie della disperazione totale. Ai bordi del male assoluto. Diffuso in molti luoghi, concentrato periodicamente in alcune realtà, la violenza per me è l'inferno. Tra pochi giorni non se ne parlerà più...

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POEMA. QUANDO TI SENTI SOLO

[Padre Adriano Sella • 21.07.04] Quando ti senti solo, ricordati che c’è un amico  molto vicino a te, anche se si trova lontano fisicamente,  e che ti manda energia positiva attraverso il veicolo delle relazioni cosmiche...

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